Sta facendo incetta di premi, tanto da essere diventato un personaggio (e non solo nella sua scuola, il liceo delle scienze umane annesso al Convitto nazionale Paolo Diacono di Cividale, dove frequenta la quinta): Elia Trentin, allievo brillante e stracarico di interessi, può ormai fregiarsi a pieno titolo della qualifica di poeta.
Nel corso dell’estate si è classificato primo in una serie di concorsi letterari nazionali, dal “San Giorgio e il drago, il libro e la rosa” (indetto a Sezze, in provincia di Latina) al “Di viti in vita” (che ha accompagnato la novantunesima Fiera regionale dei vini di Buttrio), dal “Ralfo Monti” (Civago, Reggio Emilia) al “Maria Virginia Fabroni”, in Comune di Tredozio (Forlì-Cesena). Ci sono poi le menzioni speciali e gli attestati di merito, ottenuti al concorso “Valle Intelvi Poetica”, al premio internazionale di poesia inedita “I colori dell’anima” (in scena a Sanremo) e al ventunesimo concorso internazionale di poesia d’amore inedita “Verrà il mattino e avrà un tuo verso”, organizzato da Aletti Editore: a quest’ultimo Elia aveva partecipato con il componimento “La donna della luna”, mentre alle altre selezioni aveva presentato – nell’ordine di cui sopra – “Lo scrittore di vite”, “Friuli”, “La tomba di un poeta” , “Il germoglio”, “Ragni schiacciati”, ancora “Lo scrittore di vite”.
E ovunque, appunto, ha conquistato le giurie, rimaste colpite dalla profondità concettuale e dalle capacità stilistiche di questo giovanissimo che scrive sull’onda di una spinta interiore irrefrenabile: aveva appena 8 anni – oggi è sulla soglia dei 18, che compirà a dicembre – quando iniziò ad esprimere con la penna i propri sentimenti, 14 quando approcciò la poesia. «In ognuno di noi – dice Elia, che risiede a Manzano – c’è un grande potenziale e credo che la poesia possa segnare l’incipit del cambiamento individuale. I versi nascondono una chiave che spesso neppure l’autore conosce: è chi legge, poi, a trovare significati nelle lettere impresse sulla carta, ed è proprio questo a dare senso all’esistenza di un testo. Io infatti non scrivo per me, non ne sono capace: la vera poesia non è egoista, bensì altruista», commenta, rivolgendo poi un ringraziamento a tutte le persone che lo hanno «ispirato e aiutato a far emergere questa grande passione, che ormai – sottolinea – chiamo missione».
Il perché è presto detto: «La più grande speranza che nutro è quella di riuscire ad aiutare le persone a espandere il proprio potenziale attraverso il messaggio dei versi», dice il liceale, che alla propensione al componimento – partecipa attivamente e assiduamente a serate dedicate alla poesia in vari luoghi del Fvg – affianca il forte interesse per letteratura, filosofia, sociologia, pedagogia, antropologia e psicologia ma pure per il cinema e lo sport (pratica il Kung Fu).
È inoltre volontario di Protezione civile, a Manzano, nonché animatore al Centro giovanile dello stesso Comune, e coltiva gli hobby della pesca, della filatelia, di numismatica e gemmologia. Insomma, un vulcano.