Il percorso di San Canzian d’Isonzo “Verso una piazza”, così l’amministrazione comunale aveva chiamato il progetto, durato oltre sei anni, si è concluso. L’area tra la chiesa dei Santi Canziani martiri, gli edifici dell’oratorio e della canonica ha abbandonato il manto di asfalto per uno di porfido dalle tinte diverse, diventando a tutti gli effetti, al netto dell’opposizione di un gruppo non sparuto di cittadini alla copertura dei mosaici della basilica paleocristiana, uno spazio di incontro per la comunità.
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La zona, in conseguenza di un’apposita ordinanza firmata dalla Posizione organizzativa dell’Area vigilanza del Comune, il comandante della Polizia locale Corrado Calligaris, viene riservata ai soli pedoni. A entrarvi potranno essere solo gli autorizzati. «Vale a dire il parroco e i mezzi utilizzati in funerali e matrimoni – spiega il sindaco Claudio Fratta, anticipando che la segnaletica verticale deve essere ancora installata – anche se don Francesco Fragiacomo ci ha anticipato di voler parcheggiare sul retro dell’oratorio proprio per salvaguardare i lavori appena completati».
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E che saranno inaugurati sabato alle 11. Sarà l’occasione per presentare anche a San Canzian, dopo Turriaco e altri centri del territorio che vi hanno aderito, il progetto Psr Mar e Tiaris da cui l’opera è stata cofinanziata con 75 mila euro. Una cifra più che raddoppiata dai fondi del Comune, partito da una previsione di spesa con risorse proprie di 35 mila euro che sono diventati in corso di progettazione, e soprattutto di indagine archeologica, 140 mila. Il quadro economico dell’opera alla fine è risultato di 215.750 euro.
L’ultima iniezione di fondi, di 15 mila euro, è avvenuta nel corso dell’estate, per far fronte a ulteriori nuovi ritrovamenti, dopo quelli avvenuti durante la verifica archeologica preventiva svolta tra aprile e novembre del 2023 e che aveva restituito in particolare una necropoli paleoslava, rivelatasi una delle più importanti d’Italia. Sono stati infatti recuperati i resti, sottoposti ora a studio, di 35 persone e numerose suppellettili, databili tra il IX e l’XI secolo dopo Cristo.
Nel corso della sistemazione del sagrato sono stati rinvenuti invece due sarcofagi in pietra (il più grande reinterrato, il più piccolo prelevato), due lacerti musivi e una frazione di muratura, entrambi di epoca romana. Nella prima metà di maggio la Soprintendenza regionale aveva di conseguenza richiesto l’ampliamento dei limiti di scavo a ridosso della canonica e la messa in sicurezza dei lacerti musivi e della struttura muraria.
L’amministrazione comunale sembra comunque avere intenzione di investire ancora qualche risorsa per arredare lo spazio con una serie di sedute al di là di quelle ricavate con i lavori sul bordo dell’area verde che contorna la chiesa.
«Questo vuole essere uno spazio da vivere ogni giorno, oltre che in occasione di eventi culturali», sottolinea il sindaco. Intanto sabato mattina, ad accompagnare la presentazione della nuova piazzetta, ci sarà la musica dell’Associazione Arcadia e dei gruppi giovanili parrocchiali.
Sono previste, dopo gli interventi e la benedizione di rito, ma anche un brindisi, delle visite guidate all’Antiquarium annesso alla chiesa, che conserva fra l’altro iscrizioni di epoca romana e lacerti musivi, ma viene aperto solo in occasioni eccezionali. «Speriamo che la creazione della piazza faccia da traino ad altre opere», aggiunge Fratta accennando alla volontà del parroco di andare alla ricerca dei fondi necessari per riqualificare pure l’orologio del campanile.—