PAVIA. «Ho agito d’istinto, ho avuto paura. Ma non ricordo nulla, ho un vuoto». Nell’udienza di questa mattina, mercoledì 18 settembre, per l’omicidio di piazza Meardi, a Voghera, era il turno di Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista a processo per eccesso colposo di legittima difesa. Dalla sua pistola, infatti, è partito il colpo che ha ammazzato Younes El Boussettaoui, 39 anni la sera del 20 luglio 2021.
Adriatici ha cominciato la sua deposizione poco dopo le 11.30, rispondendo al pm ha iniziato a ricostruire in dettaglio la serata, iniziata quando lui è vicino al bar Ligure e vede «Younes infastidire i clienti».
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Spiega come portava l’arma: «Con colpo in canna e senza sicura, perché altrimenti non avrei avuto il tempo di attrezzarla in caso di bisogno». Incalzato da giudice sul perché abbia deciso di estrarre l’arma e mostrarla risponde: «Ho agito d’istinto, ho avuto paura, temevo per la mia vita». Ancora non era stato colpito. Perché non ha indietreggiato? «Si sbaglia, un po’ indietreggio» .
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Sul momento dello sparo Adriatici dice: «Posso raccontarlo solo da spettatore. Ho guardato video mille volte. non so indicare per quanto tempo ho avuto perdita della coscienza. Avevo e ho tuttora un vuoto. Non ricordo nulla».
Ma il pm contesta la risposta: «Quella sera fu preciso. Disse: “Sicuramente mi è partito il colpo. Ma inavvertitamente”».
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