Flop dopo flop su Rai3 , a Roberto Saviano non resta altro che andare a leccarsi le ferite nel salotto di “casa”, ossia La7. La nuova stagione di DiMartedì di Giovanni Floris inizia infatti da lui, tra gli ospiti principali dell’agone antigovernativo del programma. Reduce da un nuovo crollo di ascolti per Insider – Faccia a faccia con il crimine, da Saviano in prima serata su Rai3, allo scrittore di Gomorra piagnucolante sarà bastato gettare veleno ancora su Salvini ( già appellato come “ministro della malavita”) e il goveno Meloni per “dimenticare” la sua ingloriosa performance. Lunedì scorso, il programma dell’autore di Gomorra è calato al 3.7% di share, in ulteriore picchiata rispetto al 4.3% della puntata precedente e al 5.2% dell’esordio. Risultato oltremodo deludente per un programma di cui Saviano ha parlato per un anno intero; prima lanciando pietre sulla Rai cattivona che gli avrebbe bloccato il programma- cosa non vera-. Poi, ancora, insultando il governo una volta decisa la messa in onda di Insider queste settimana di settembre. Il “martirio” interiorizzato.
In politica, di un candidato si dice: “perderebbe con ogni avversario”. Lo stesso – sul fronte degli ascolti tv- è avvenuto per Saviano: ha perso contro ogni competitor. La primissima puntata fu battuto da Nicola Porro con “Quarta Repubblica”. Sempre la trasmissione di Rete4 è protagonista della batosta di lunedì scorso: “Insider” è stato di fatto doppiato dall’intervista al “nemico”, Matteo Salvini, sulla rete Mediaset (con picchi del 7%, terza rete più vista in prime time durante il colloquio sul caso Open Arms con il leader leghista); Saviano è stato battuto anche da Lo spaesato con Teo Mammucari su Rai2 e tallonato dalla Torre di Babele di Corrado Augias su La7 incentrato sulla Nona sinfonia di Beethoven. In precedenza Saviano aveva ceduto le armi a Monica Setta con le sue Storie di donne al bivio (6.1%) su Rai2 e perfino dalle repliche di In viaggio con Barbero (4.4%) su La7.
Rifugiandosi nel porto sicuro di La 7 Saviano ha sbollito la sua rabbia (non si sa contro chi, a meno che non ipotizzi un complotto globale contro il suo progrmma): ha mostrato la nuova querela a Salvini: “E’ fresca”, dice al conduttore gongolante. Ribadisce la sua definizione del vicepremier “Ministro della malavita” (“lo ribadisco” dice testualmente). Chiama in causa la famiglia Meloni – Arianna per la precisione – per il caso Sangiuliano-Boccia. Ha sbertucciato il video del leader della Lega nel quale ha ribadito la sua difesa rispetto ai 6 anni chiesti per sequestro di persona sul caso Open Arms. Saviano – senza contraddittorio- ha scandito: “Ha mentito su tutto”.
Saviano aveva iniziato male la sua avvventuira in Rai, dandosi la zappa sui piedi dalla prima puntata. Quando aveva fattto precedere questo debutto con la sua solita colata di fango contro il governo e TeleMeloni. “Questa sera la trasmissione “censurata” Insider andrà finalmente in onda” aveva annunciato nei giorni precedenti su ogni dove: dalle intervista ai suoi profili social. Ebbene, il “traino” della denuncia di una presunta censura da parte del governo- che non ci fu, fu una scelta tecnica chiarita dalla Rai – ha affossato il programma. Che ha preso il via con il 5,2% di share, pari a una platea di 785mila telespettatori. E’ chiaro che si aspettasse di più con quella sacca di polemiche e piagnistei pregressi. Evidentemente a Saviano non ha giovato il piagnisteo: piange quando non va in onda e parla di censura. Piange quando va in onda e parla di censura ugualmente. Trovare la logica è arduo, ma il mestiere del martire è una vocazione e a Di Martedì ha potuto coronarla alla sua maniera. Lanciando congetture – senza contraddittorio- contro il governo. Certo si sarà sentito a suo agio.
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