BUROLO. Suor Silvana, al secolo Noemi Cestari, è morta all’età di 100 anni e tutta la comunità di Burolo, che solo alcuni mesi fa le aveva conferito la cittadinanza benemerita e festeggiato il secolo di vita, piange la sua scomparsa. Le esequie cominceranno alle 13.30 nella chiesa di Villa Pasta, dove a lungo ha vissuto e insegnato, per poi proseguire alle 15 con la messa funebre. Dopo suor Silvana sarà tumulata nel cimitero di Burolo. Lo scorso maggio era stata una grande festa per il suo centesimo compleanno e per il conferimento dell’onorificenza.
Suor Silvana era nata nel 1924 a Trieste, aveva preso i voti per la Congregazione dell’Immacolata Concezione di cui è poi diventata superiora provinciale per Ivrea. Durante il suo lungo servizio suor Silvana è stata, oltre che donna di fede, anche un’insegnante. Cominciò a Cortemilia, in provincia di Cuneo, educando le generazioni per 9 anni prima di trasferirsi in Canavese. La Congregazione a Burolo aveva sede a Villa Pasta, donata nel 2022 al Comune, a dimostrazione del profondo legame tra le suore e il paese. Nella scuola Mazzini di Burolo suor Silvana è stata insegnante fino alla fine degli anni ‘70, ma praticava anche all’oratorio ed era maestra di canto per i cori parrocchiali.
Il sindaco di Burolo Franco Cominetto, che era stato suo allievo, la ricorda con toccanti parole: «Il grandissimo cuore di Suor Silvana ha smesso di battere. Dopo averla festeggiata per il raggiungimento del secolo di vita, in cui l’avevamo piacevolmente riavuta a Burolo, nella mattina di venerdì 13 settembre si è spenta serenamente, come serena è stata tutta la sua esistenza. Con suor Silvana se ne va parte della vita di chi, come me, ha avuto il piacere di averla come insegnante, come seconda mamma, come aiuto e supporto in tutto. Il suo amore per Burolo andava aldilà dell’appartenenza ad un territorio, era il suo paese, tanto che mi raccontava di quando, dopo il trasferimento alla casa madre di Ivrea, aveva scelto la camera che aprendo le imposte al mattino le permetteva di vedere Burolo. Non racconto i tanti momenti di vita trascorsi con lei, sicuramente saremo in tanti ad averne. Sono sicuro che le sue preghiere ci abbiano aiutato e ci accompagneranno sempre, come il suo sorriso e la sua bontà. Arrivederci suor Silvana, riposa in pace Maestra. Non la saluto come sindaco, ma con il nome che lei mi aveva messo e che non ho mai rifiutato: Francolino». Valerio Grosso
