In Friuli Venezia Giulia e in Veneto le famiglie numerose, con quattro e più figli, non raggiungono il 20 per cento della popolazione.
In Veneto la percentuale si ferma al 18,4 per cento, in Friuli Venezia Giulia al 14,4 per cento. Basta questo dato per fotografare le conseguenze della denatalità che non risparmiano neppure il laborioso Nordest.
Basti pensare che la percentuale dei nuclei monocomponente si attesta al 40,8 per cento in Friuli Venezia Giulia e al 35 per cento in Veneto.
Su quest’ultimo dato si sofferma il ricercatore dell’Istituto di ricerche economiche e sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires), Alessandro Russo, e lo fa per evidenziare che in circa un decenniio, dal censimento del 2011 al 2022, in entrambe le regioni la percentuale è cresciuta di cinque punti.
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L’analisi
L’invecchiamento della popolazione, ben evidente in provincia di Trieste, dove lo scorso 30 giugno si contavano 53 mila 925 famiglie composte da una sola persona su 106 mila 507 (pari al 50,6%), è uno degli elementi che più di altri influisce sulla composizione dei nuclei familiari.
«Soprattutto l’andamento registrato in provincia di Trieste, dove più della metà delle famiglie è composta da una sola persona, mette in evidenza una realtà fatta di donne e uomini soli» ribadisce Russo, nell’evidenziare però che molti nuclei si scompongono anche per effetto delle separazioni.
E così, sempre più spesso, troviamo o solo il padre o solo la madre con un figlio a carico: «Rispetto al passato – insiste Russo – con questi livelli di denatalità, i nuclei familiari più numerosi sono quelli meno presenti». Oggi, in effetti, la famiglia con quattro componenti, a prescindere che si tratti di due genitori e due figli o di un genitore, un nonno e un figlio, è considerata tra quelle più numerose.
A seguire si piazzano le famiglie con due componenti che se in Friuli Venezia Giulia si attestano al 28,8 per cento, in Veneto si fermano appena sotto, ovvero al 28,6 per cento. Un dato per tutti: in Friuli Venezia Giulia le famiglie con cinque e più componenti non vanno oltre il quattro per cento.
In Veneto, lo stesso dato, arriva a sfiorare il 5 per cento. E anche in questo caso il motivo è presto detto.
«In Friuli Venezia Giulia, rispetto a Veneto – spiega Russo –, c’è un’incidenza inferiore di stranieri, questa presenza incide non poco sul risultato finale visto che è risaputo che le famiglie straniere sono più numerose delle nostre. Va detto comunque – continua Russo – che pure loro stanno adeguando i loro stili di vita ai nostri».
Il welfare
In questi giorni di dibattito sulla prossima manovra del Governo, la fotografia della composizione dei nuclei familiari diventa uno degli anello su cui ragionare anche per pianificare le politiche di welfare.
Non a caso il ricercatore dell’Ires invita a riflettere pure sui dati Isee delle famiglie monocomponenti: «Siamo di fronte – spiega Russo – a molte situazioni di difficoltà economica». Nella realtà, in effetti, le famiglie composte da un unico componente non riescono ad ammortizzare diverse spese.
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