Ampliare gli orari delle strutture museali, Castello in primis. E garantire una maggior presenza di punti informativi che illustrino, puntualmente, quali sono le bellezze da visitare.
Queste le richieste più frequenti che giungono dai turisti alla scoperta di Gorizia. Viene auspicato, insomma, un ulteriore salto di qualità sotto il profilo della promozione. Bisogna “vendere”, meglio e di più, il prodotto-Gorizia. Crederci. Trasformando i goriziani, per la verità tiepidi, nei migliori testimonial della propria città. Un concetto più volte espresso dall’assessore comunale a Go!2025, Patrizia Artico.
E una conferma ulteriore che questi sono gli auspici dei turisti viene dalla ricerca “Analisi, scenari e proposte per il settore turistico-ricettivo” che venne commissionata dalla Camera di commercio Vg. Non solo dati sulla ricettività ma anche un interessante approfondimento sulla cosiddetta “Social reputation”, ovvero la reputazione turistica del territorio. Si parte dal presupposto che la notorietà digitale è elemento essenziale della strategia di promozione turistica. Vengono, così, analizzati i risultati del Regional tourism reputation index. «Tra i parametri considerati - si legge nel report camerale - si citano il numero complessivo di follower delle pagine social, il dato di interazioni con i post, le pagine indicizzate su Google attraverso ricerche con keyword relative alla destinazione turistica, il totale delle recensioni su portali specializzati e la reputazione delle strutture ricettive».
Allargando il discorso a tutta la regione, i servizi sono giudicati in modo «abbastanza soddisfacente» dai turisti: la percentuale di recensioni positive è molto elevata in relazione a personale, prodotti tipici, ristorazione, servizi commerciali, guida e organizzazione di eventi. In linea di massima positivi, sebbene non elevati in tutti i territori, i giudizi relativi alle dimensioni «inquinamento e pulizia» e servizi ristorativi.
«Significativo, invece, il numero di recensioni negative relative al costo dei servizi: se si escludono Gorizia, Cammino di San Cristoforo e Sauris, le altre destinazioni non incontrano il plauso dei recensori», si legge ancora nell’interessante approfondimento. Gorizia, dunque, vanta giudizi positivi e lusinghieri in questo contesto.
Semmai, ci sono recensioni negative relative alla “disponibilità”, intesa come accessibilità delle strutture e siti di interesse in termini di orari, aperture e spazi. Controlli a campione effettuati sulle recensioni riguardanti il Friuli Venezia Giulia, Gorizia in primis, hanno evidenziato che i turisti si sono trovati principalmente nell’impossibilità di visitare alcuni siti per i ridotti orari di apertura, oppure hanno avuto indisponibilità a poter consumare pasti in alcuni orari negli esercizi ristorativi. Che sono, grossomodo, gli stessi problemi riscontrati anche dalla nostra redazione: l’ultimo esempio è il recente servizio dedicato agli orari del Castello considerati «troppo striminziti». Ma l’assessore comunale alla Cultura Fabrizio Oreti ha già fatto sapere che, nel 2025, l’apertura sarà ampliata. «Oggi, dobbiamo fare i conti con il nostro budget».
«Una buona esperienza di viaggio - si legge ancora nell’approfondimento - si misura anche dalla possibilità di visitare e usufruire dei servizi del territorio in giorni e orari compatibili con le proprie necessità. L’anno di Gorizia “Capitale europea della cultura” rappresenterà un attrattore forte per il turismo in regione: può essere una buona occasione per ampliare, almeno in occasione dei momenti di maggior afflusso turistico, la fruibilità di siti e strutture e potenziare i servizi informativi». Moniti da non sottovalutare.