L’arrivo, in anticipo sulla data di un tavolo tecnico convocato dal Comune per venerdì 13 settembre, di circa 800 suinetti nella struttura di Casasola di Majano adibita al loro allevamento ha infiammato gli animi dei componenti del comitato “No porcilaia – Salviamo Casasola”, che si batte contro il progetto e che si aspettava che nulla avvenisse prima della riunione fra le parti interessate, ovvero Comune, Comitato, allevatore, Asufc, Sanità animale, Arpa, Legambiente, esperti del Comitato stesso e legale dell’ente locale.
«A questo punto – annuncia l’organismo – noi non parteciperemo al teatrino, restando in attesa di un riscontro scritto ai pareri inviati e alle questioni sollevate: finora, infatti, né il Comune né gli altri enti ci hanno fornito le risposte promesse».
Preso atto della situazione, tramite il proprio legale – avvocato Barbara Puschiasis – il Comitato ha trasmesso a tutte le parti coinvolte una diffida «all’avvio dell’attività di allevamento dei suinetti da ingrasso, in considerazione sia delle mancate risposte, sia dei toni e dei modi» che hanno contraddistinto la vicenda, giudicati «non consoni ad un confronto costruttivo e volto a tutelare la comunità da una situazione tale da poter ledere diritti fondamentali quali la salute, la salubrità dell’ambiente e la sicurezza».
A riprova – si aggiunge – della «consapevolezza della pubblica amministrazione sull’impatto negativo dell’allevamento» c’è «la discussa modifica del regolamento edilizio», onde evitare che si ripresentino, in futuro, casi simili.
«Noi – puntualizza il Comitato – non siamo contro gli allevamenti, questo va ribadito, e non siamo in guerra con nessuno: poniamo semplicemente il problema dell’eccessiva vicinanza del sito specifico alle case. I tavoli tecnici erano finalizzati a conciliare le esigenze di tutti.
Riteniamo che avrebbero dovuto esserci altri procedimenti autorizzativi. È nostra intenzione presentare un esposto alla Procura, ai fini di una verifica».
Il sindaco di Majano, Elisa Giulia De Sabbata, fa del resto presente che non vi è la necessità di rilascio di ulteriori autorizzazioni, «da parte di nessun ente».
«Sui pareri inviati dal Comitato – aggiunge – ci siamo confrontati con il nostro avvocato, con l’Arpa e l’Azienda sanitaria: non si è ritenuto di replicare perché, appunto, risulta tutto a posto.
Il Comune si è intanto premurato di acquistare una stazione meteo, che verrà posizionata seguendo le indicazioni l’Arpa, per il rilevamento – sulla base della direzione dei venti – di eventuali odori e per un costante monitoraggio della situazione.
Ora che l’allevamento è stato avviato il sindaco – puntualizza – ha il potere di controllo, per sincerarsi del rispetto delle regole. Potremo intervenire, dunque, nell’eventualità in cui si presentino problemi».
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