Un’intaccatura ben visibile sotto la maniglia, uno squarcio molto più profondo sul battente della porta, a cercare la serratura.
«Gli ingressi sono tutti ridotti così, i due in calle ma anche quello della cucina, nascosto in corte, dopo il sottoportico. Per tre notti hanno provato a entrarmi nel ristorante, per tre mattine ne ho scoperto i segni quando sono arrivato per aprire. Non sono riusciti a infilarsi all’interno, i danni però non sono da poco: son da cambiare tutti e tre i portoni. E, soprattutto, non c’è da stare tranquilli».
Raion lascia i tavoli della trattoria Ca’ Dolfin, all’angolo di campiello Corner, e si allunga per qualche passo in salizada San Canzian, dove c’è l’altro ristorante che gestisce, il Tre Spiedi: mercoledì per il locale è giorno di chiusura, ma lui afferra un mazzo di chiavi e apre le porte per mostrare i tentativi di scasso.
«È successo un paio di settimane fa, ho presentato denuncia ma sono preoccupato: qualcuno ha evidentemente preso di mira questo posto».
Il ristoratore non sta stringendo il campo solo alla sua insegna, lo stesso è capitato infatti anche a Francesco, che gestisce il bar osteria Ae forcoe, sempre in salizada: la sua porta è in acciaio, lì le intaccature che lasciano intuire l’azione di un piede di porco sono talmente tante e regolari che, sul momento, paiono quasi un vezzo del fabbricante.
«Non so neanche quando me le hanno fatte, io stesso me ne sono accorto quando hanno raggiunto il livello di saturazione», ammette l’oste, «Invece ho visto subito quando hanno provato a entrare dal retro: hanno sfondato il vetro, aprendoci un buco largo quanto un pugno. Per fortuna è un vetro blindato e quindi è rimasto tutto in piedi. Ovviamente però mi è toccato cambiarlo».
Lì le telecamere comunali non ci sono, le forze dell’ordine, dopo le segnalazioni, si sono rivolte al negozio di fronte per poter controllare le registrazioni di quelle installate dal proprietario per sorvegliare la sua vetrina.
«Non si vede niente, però», sospira Raion, «sono a breve raggio, non arrivano fino a qui». Il suggerimento di nuove installazioni rimbalza anche attraverso le voci del comitato Danni da movida: «Non solo in salizada, servirebbero anche nei canali e nei rii della zona, così da intercettare i barchini che la notte sentiamo sfrecciare a tutta velocità, con la musica alta. E non si tratta solamente di ragazzi, spesso è così che si spostano e si avvisano delinquenti e spacciatori».
«Abbiamo eliminato tante brutte facce da qui», ricorda Francesco, «Ma non bisogna abbassare la guardia».