Rita Cola / IVREA
Il test per l’ammissione all’università per i corsi di laurea nelle professioni sanitarie sarà giovedì 5 settembre. E i dati che evidenziano come, per infermieristica, ci siano meno domande rispetto ai posti disponibili (1.053 contro 1.175) spingono il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, ad un invito pressante alla politica e alle istituzioni a ragionare ed affrontare le ragioni per le quali, una professione che offre un ampio margine di occupazioni non sia scelta dai giovani. Il tema della carenza degli infermieri e la necessità di intervenire non è affatto solo un tema squisitamente sindacale: ne va della tenuta del sistema sanitario nazionale, alle prese - dati alla mano - con un numeri elevati di uscite per pensionamenti e dimissioni anche precoci. «Avremo molti meno infermieri nel futuro - dice chiaro Francesco Coppolella, segretario Nursind Piemonte - e questo non potrà non avere una ricaduta sui servizi». Da notare che, tra le professioni sanitarie, ce ne sono alcune decisamente super appetibili. L’esempio più macroscopico riguarda la fisioterapia: a fronte di 131 posti disponibili, le domande di ammissione sono 1.130. Per diventare dietista ci sono 20 posti e 152 domande.
Il calo delle pre-immatricolazioni è generalizzato in tutte le sedi ad eccezione di Torino. «Le criticità riguardano anche il corso di laurea di Ivrea e conseguentemente anche il futuro delle strutture dell' Asl/To4 - osserva Giuseppe Summa, Nursind -.65 sono le iscrizioni in attesa del test su 75 posti disponibili, rispetto a un fabbisogno attuale stimato di circa 500 unità, se dovessimo considerare il potenziamento del territorio, la riorganizzazione prevista dal decreto ministeriale 77 e i posti letto Arcuri».
A livello regionale Nursind chiede che sia istituita una commissione o una unità di crisi sulla questione infermieristica. Movimento 5 stelle ha annunciato una interrogazione in consiglio regionale.
Summa chiede che il tema si affrontato anche a livello locale. «Chiediamo agli amministratori locali iniziando dal presidente della conferenza dei sindaci dell'Asl/To4 di farsi carico di questa gravissima criticità. Il corso di laurea di Ivrea è fondamentale e prezioso per la nostra azienda. Chiediamo l'istituzione di un tavolo sull'emergenza infermieristica per trovare soluzioni condivise, come ad esempio politiche di welfare».
Diego Targhetta Dur è il coordinatore del Polo formativo e segue da sempre il corso di laurea in infermieristica: «Condivido l’analisi del Nursind sui rischi di ritrovarsi con un numero insufficiente di infermieri, il cui ruolo è strategico per il sistema sanitario nazionale e per lo sviluppo della sanità territoriale, sulla quale l’Asl/To4 ha inserito e inserisce, ormai da anni, gli infermieri di comunità come previsto dal decreto 77».
Targhetta Dur, però, sottolinea come i dati siano parziali. «I dati pubblicati si riferiscono alla prima scelta degli studenti - dice - e certamente evidenziano una tendenza. Gli studenti, però, preimmatricolandosi, indicano anche una seconda e una terza scelta (sia sul tipo di studi che la sede, ndr) e sulla base del punteggio ottenuto nel test, compiranno la loro scelta. Il corso di laurea di Ivrea, quindi, come gli anni precedenti, dovrebbe quindi arrivare a saturare tutti i posti. Io sono convinto che la vera sfida sia quella di dare una formazione di alto livello e noi lavoriamo per questo. Inoltre, cercheremo di coinvolgere ancora di più le amministrazioni e il territorio per aiutarci a spiegare ai giovani le potenzialità e le caratteristiche di questa professione».