Il 7 e 8 settembre 2024, Los Angeles ospiterà il Memento Mori Festival, un evento innovativo che esplorerà il tema della morte da prospettive inusuali e coinvolgenti. Questo festival rappresenta un passo significativo per il movimento Death Positive, che sta guadagnando sempre più consensi negli Stati Uniti, un paese dove la morte è spesso trattata come un argomento scomodo, se non addirittura evitato.
Nato nel 2011 grazie all’iniziativa di Caitlin Doughty, impresaria funebre americana e fondatrice dell’Order of the Good Death, il Death Positive Movement si propone di rompere il tabù della morte, incoraggiando una discussione aperta e sincera su temi come il lutto, la mortalità e le pratiche funerarie. Con il Memento Mori Festival, si evidenzia un cambiamento culturale significativo negli Stati Uniti, che inizia a confrontarsi con il desiderio di affrontare la finitudine umana in modo più aperto e comunitario. Il confronto con l’esperienza italiana del Festival Il Rumore del Lutto, giunto quest’anno alla sua XVIII edizione, è inevitabile.
Il festival Memento Mori si terrà presso la Philosophical Research Society, un centro storico di apprendimento fondato nel 1934 da Manly P. Hall. Il suggestivo campus in stile revival Maya ospiterà una varietà di eventi, tra cui simposi, tour esclusivi e un vivace afterparty.
La giornata di sabato 7 settembre sarà dedicata a un congresso incentrato sul concetto di “memento mori”, esplorato attraverso gli interventi di studiosi, artisti e performer di fama internazionale. Tra gli oratori principali, Joanna Ebenstein, fondatrice e direttrice creativa di Morbid Anatomy, presenterà il suo nuovo libro Memento Mori: Contemplating Death to Live a Better Life. Il simposio offrirà anche l’opportunità di ascoltare figure influenti come Sarah Chavez, direttrice esecutiva dell’Order of the Good Death, e Colin Dickey, autore di Ghostland: An American History in Haunted Places.
In serata, il festival si trasformerà in una celebrazione della vita e della morte con la Danse Macabre Afterparty, caratterizzata da performance dal vivo, una phantasmagoria ispirata alle lanterne magiche e DJ set che spazieranno dal dark disco a sonorità insolite. L’evento promette ai partecipanti un’esperienza unica di connessione e riflessione, celebrando la morte come parte integrante della vita.
Sebbene il Memento Mori Festival rappresenti una novità negli Stati Uniti, è interessante osservare come potrebbe contribuire a trasformare la percezione della morte in una cultura spesso pragmaticamente orientata a evitarne la discussione. La crescente popolarità del movimento Death Positive suggerisce che c’è un desiderio latente di affrontare la morte in modo più aperto e significativo, anche in un contesto culturale così diverso.
Eventi come il Memento Mori Festival hanno il potenziale di cambiare il modo in cui pensiamo alla morte e al lutto. Essi invitano a riflettere su come il confronto con la propria mortalità possa ispirare una vita più piena e consapevole, aprendo nuove prospettive su un tema universale spesso ignorato. Se questo evento riuscirà a fare breccia nel cuore della cultura americana, potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento per il movimento Death Positive, contribuendo a una più ampia accettazione della morte come parte integrante della vita.
E voi, pensate che un evento come il Memento Mori Festival possa trasformare la percezione della morte nella cultura americana? Quale aspetto del Memento Mori Festival vi sembra più significativo e perché?
L'articolo A Los Angeles il festival del movimento Death Positive, per una percezione aperta della morte proviene da Il Fatto Quotidiano.