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La partita del tifo (Bologna)

Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match valevole per la terza giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, questo che si gioca oggi, sabato 31 agosto 2024 alle h.18,30, al “Dall’Ara” di Bologna, davanti a 25.960 spettatori ufficiali, sotto un cielo sereno e con un caldo asfissiante e afoso. L’Empoli viene dalla spumeggiante vittoria con la Roma all’Olimpico alla seconda giornata di campionato, mentre alla prima aveva impattato a reti bianche col Monza in casa. Il Bologna alla prima aveva pareggiato in casa con l’Udinese, invece alla seconda di campionato ha perso pesantemente 0-3 a Napoli. I felsinei non sembrano neanche i parenti poveri di quelli che erano lo scorso anno e, sia come gioco che come risultati, stanno deludendo non poco. Anche oggi contro un buon Empoli, reattivo e ordinato, la squadra di Vincenzo Italiano ha un po’ deluso; passata subito in vantaggio con Fabbian al 3° sugli sviluppi di calcio d’angolo, si fa raggiungere dagli azzurri appena un minuto dopo con un colpo di petto del ghanese Emmanuel Gyasi. L’Empoli gioca una partita diligente e caparbia, concedendo poco all’attacco rossoblù e, nonostante subisca un po’ i rossoblù nel finale, si porta a casa un punto assai prezioso, che anzi avrebbero potuto essere anche tre se Solbakken al 24°, da posizione favorevolissima, non avesse sparato addosso al portiere bolognese Skorupski.

Sono in molti, esattamente 736, i tifosi empolesi saliti quest’oggi nella vicina Bologna, grazie soprattutto alla storica vittoria di Roma che ha galvanizzato l’ambiente. Molti di loro sono però non ultras ma tifosi semplici, e questo purtroppo lo si nota ampiamente durante la gara. Difatti, dopo una prima decina di minuti dove il tifo azzurro tiene botta piuttosto bene, e i cori sono piuttosto alti e incisivi, come il “Noi saremo sempre qua quando l’Empoli giocherà…”, passa molto tempo, praticamente un po’ tutto il primo, in cui la Maratona “Emiliano Del Rosso” in trasferta sembra avere il freno a mano tirato, ed è come se risparmiasse il fiato; questo nonostante la partita non sia intensissima e non offra particolari sussulti. Nei primi minuti dicevamo, specie dopo il gol del pareggio del nuovo idolo Gyasi che fa esplodere letteralmente i tifosi empolesi, il settore ospiti è ben vivo, poi, dopo tanto sonnecchiare, si riprende a tifare piuttosto convintamente solo verso la metà del secondo tempo. Fino a quel momento, soprattutto i cori prolungati non avevano funzionato, poi se ne sente qualcuno in più, anche se sono quelli secchi che riescono meglio, come il “Forza azzurro forza azzurro eh eh”, ed i classici “Empoli! Empoli!” e “Forza Azzurro! Vinci per noi!”. Verso fine match il tifo migliora senz’altro, anche se rimane netta la frattura tra chi vuole parteciparvi, stando in piedi fino alla fine, e chi vuole solo assistere alla partita, rimanendo seduti nelle zone più alte del settore ospiti. Alla fine si fa festa per un buon 1-1, che porta l’Empoli a cinque punti dopo le prime tre giornate. I ragazzi di D’Aversa (squalificato, in panchina Sullo) gettano le maglie e quant’altro ai tifosi felici. Dopo tutto c’è anche il tempo per dedicare un coro ai diffidati in casa empolese, soprattutto agli ultimi in ordine di tempo, gli 11 dei tafferugli del 19 maggio 2024 di Udine: “Diffidato olè! Non mollare perché! C’è l’empolese che canta per te!”. Gli amici bavaresi del Bayern Monaco, nella partita della seconda giornata di Bundesliga Bayern-Friburgo, hanno dedicato agli empolesi lo striscione “Empoli tieni duro tanto tornano!”. Carina la pezza “Chicas Desperados”, nuova “Sacrifici & Km”. Di stile lo stendardo “Ti amo anche se vinci”. Il tifo azzurro si può dire che si sia espresso su livelli più che sufficienti. Voto: 6,5.

La Curva “Andrea Costa-Bulgarelli” del tifo bolognese è pressoché piena, ed apre le danze con lo striscione “Tutti per uno, uno per tutti! Forza ragazzi, forza mister.” che vuole spronare l’ambiente dopo il cambio in panchina rossoblù (Italiano al posto di Thiago Motta), alcune cessioni importanti e soprattutto in vista della nuova Champions League. Scritta avvolta da fumogeni bianchi, rossi e blu. Il Bologna passa subito in vantaggio ed esplode lo stadio, che intona un bel “Alé forza Bologna alé forza Bologna alé…”, ma poi si gela dopo il subitaneo pareggio dell’Empoli. Passano poi diversi minuti affinché la curva di casa si riprenda, ma lo fa piuttosto bene, con alcuni cori ben riusciti, ad esempio il “Lotta con il cuor fino al novantesimo, dai Bologna alé alé…”. Intorno al 12° minuto viene esposto lo striscione “Ponghellini paura non ne ha!”, dedicato a Marco Ponghellini, l’elettricista piacentino, volto molto noto e amato della Curva del Piacenza, meglio noto come “Ponghe”, scomparso tragicamente in un infortunio sul lavoro la mattina di lunedì 26 agosto 2024 a soli 36 anni. Più tardi esposto anche un “Continua a sostenerla da lassù…ciao Ponghe”. I bolognesi cantano a intermittenza, un po’ sì e un po’ no, con alcune pause anche piuttosto prolungate, ma non sfigurano. Fanno esplodere almeno due-tre bombe carta. Il tifo parte soprattutto dal basso (zona “Forever Ultras” e “Freak Boys”) per poi salire e propagarsi sopra, al terrazzino del “Settore Ostile”-ex Mods, mentre il resto della Nord, quello verso la Tribuna Centrale, è assai più tranquillo. Buono nel complesso il livello del tifo felsineo, anche se senza particolari sussulti. Voto 7+.

Uno sguardo altrove: La terza giornata del campionato di calcio di Serie A si apre venerdì 30 agosto 2024 alle 18,30 con VENEZIA-TORINO, coi torinisti che riempiono il settore ospiti e che si fanno sentire abbastanza forte, specie nel finale quando esultano per lo 0-1 definitivo e la vittoria importante. Sono sempre sul piede di guerra col presidente Urbano Cairo, esponendo lo striscione “Il Torino siamo noi”, con sopra la pezza “Maratona 12”. Ad effetto i bei bandieroni e lo stendardo “Mai gobbi”. Esposto lo striscione “Dopo 11 anni è ancora vivo il dolore, i tuoi Ultras ti rendono onore”, in memoria del leader degli “Ultras Granata” Salvatore “Joe” Genova”, scomparso il 27 agosto 2013. Buono il tifo veneziano, notevole la sciarpata nel finale, bello l’effetto cromatico della Curva Sud, bella piena, con fumogeni arancioni e verdi. Spettatori ufficiali: 10.652. Nell’anticipo del venerdì sera INTER-ATALANTA, la squadra di casa travolge gli orobici davanti a 71.745 spettatori ufficiali. Ai tifosi atalantini, non possessori della Tessera del tifoso, viene vietata la trasferta di San Siro. Bello il tifo interista con un gran sventolio di bandieroni. Tanti i cori contro i rossoneri, tipo “Chi non salta insieme a noi cos’è…chi non salta insieme a noi cos’è…è un milanista…”, cantato da buona parte dello stadio, e anche contro gli ospiti, come “Odio Bergamo” e “Gasperini figlio di p…”. Tra gli striscioni esposti “26/8/93 da 31 anni il passo dell’Armiere presente 26/8/24”, dedicato a Paolo Coliva, fondatore del temibile gruppo “Skins Inter” nato nel 1988 e durato ben poche stagioni, e “Fai buon viaggio Bruno”. Alle 18,30 del sabato si gioca anche LECCE-CAGLIARI. Buona la presenza degli “Sconvolts” a Lecce, con la storica pezza del Gruppo ed “Assenti presenti”. Da sottolineare la compattezza e l’amicizia coi leccesi, buoni i battimani. Piuttosto colorati i leccesi, bello il bandierone “Amore senza fine…”. Solito bel tifo a gran voce, mani al cielo. Alla fine la festa la fanno loro. 26.386 gli spettatori ufficiali.

Alle 20,45 del sabato si gioca all’’Olimpico’ davanti a un folto pubblico LAZIO-MILAN, coi rossoneri che riempiono il settore ospiti, fanno bella mostra di sé degli stendardi e, quasi tutti a torso nudo, accendono diversi fumogeni. Si zittiscono un po’ sul 2-1 poi si riprendono piuttosto bene, soddisfatti ma non troppo per il 2-2 finale. I laziali rendono omaggio alla scomparsa, avvenuta il 26 agosto 2024, del grande allenatore svedese Sven Goran Eriksson. Aveva 76 anni ed era affetto da tempo da un tumore al pancreas. Con la Lazio ha vinto lo Scudetto, il secondo, nel 2000, nell’era Cragnotti, allenandola dal 1997 al 2001. Tanti cori a lui rivolti e tra gli striscioni in Curva Nord “In cima al mondo ce l’hai portata tu…buon viaggio Mr. Sven”, “Non dire niente, non dir bugie, non inventare più,…vai, ti prego vai da lui, non farlo più aspettare!” (riferito a un eventuale incontro con Sinisa Mihajlovic), oltre a “Noi vogliamo 11 Danilo Cataldi”, centrocampista ormai ex-Lazio, passato nelle ultime ore di mercato alla Fiorentina. Tanti vessilli sventolano nella Nord, mentre In Curva Sud appare un lenzuolo molto bello raffigurante Eriksson. Per le vie di Roma esposta a mano la scritta “Antonello Venditti uomo di merda!!!”, noto cantautore romano e romanista. Alle 20,45 del sabato si gioca anche NAPOLI-PARMA, davanti a circa 50mila spettatori. Buona presenza degli emiliani (sembrano addirittura di più dei bolognesi nel turno precedente) con tifo convincente, sistemati in cima al settore ospiti, che sognano la vittoria, svanita proprio sul filo di lana, anzi arriva un incredibile sconfitta. Buon tifo della Curva A del Napoli, col ritorno dei “Vecchi Lions”, anche se mancano non poco i 1.200 diffidati, e in Curva B, con discreti battimani. Un volantino, distribuito nelle due curve partenopee, esorta gli ultras dei due settori a tornare a fare uso della voce e, soprattutto, delle mani: a quando si scandiva il tempo con esse e non erano occupate dai maledetti cellulari. Alle 18,30 della domenica si gioca FIORENTINA-MONZA. Non molti i monzesi a Firenze ma, piuttosto compatti, si fanno notare più che altro per i bandieroni sempre alti. La Curva Fiesole, spostata in Ferrovia, non fa mancare certo il sostegno e, specie nel finale, spinge molto, con cori come “Ora tutta quanta la curva canterà per te…” ed “Alé alé ale oh…alé alé ale oh”. La Ferrovia è viva, con bandieroni al vento e fumogeni accesi, ed aiuta molto la squadra in questi frangenti, conquistando, per come si erano messe le cose, un buon pareggio. Piuttosto nuovi gli striscioni “Ventitré Agosto” e “Per sempre Jean Gabin”, e gli stendardi “Siam ‘fatti’ così” e “Paolo Group”.

Alle 18,30 domenicali si gioca anche GENOA-HELLAS VERONA, con una buona presenza di veronesi in Liguria. Sono colorati ed hanno diverse bandierine, alcuni bandieroni e stendardi di ottima fattura, fra cui un “Soli contro tutti” che la dice lunga. Più lo striscione unico “Hellas Army” che li rappresenta tutti ed ha fatto moda. Alla fine faranno gran festa. Solita bella spinta delle due curve genoane, e belli i bandieroni al vento, anche se forse sono meno dell’anno scorso. 30.747 gli spettatori ufficiali. Alle 20,45 della domenica si gioca UDINESE-COMO. I lariani non sono moltissimi ma, considerando tutto, neanche pochi, e soprattutto fanno un bel tifo, convincente. Destano una buona impressione, iniziano subito forte, si sentono spesso e sono ben colorati. Espongono sullo striscione “Como 1907” la pezza “Maledetta Gioventù”. Accendono alcune torce. Curva Nord di casa piuttosto piena e vivace, spinge molto e sventola numerose bandiere, festeggiando alla fine, dopo il rigore sprecato dal comasco Patrick Cutrone al 94°, che fissa il punteggio sull’1-0, col famoso coro sulle note dell’Aida di Giuseppe Verdi. 20.804 gli spettatori ufficiali. Sempre alle 20,45 della domenica sera va in scena il match-clou della terza giornata di campionato, JUVENTUS-ROMA. Lo stadio è sold out: 41.375 spettatori ufficiali. I giallorossi riempiono tutto il settore ospiti, rappresentati dall’unico striscione “Curva Sud”, col simbolo della Lupa, più i soliti classici stendardi quali “Ti Amo”, “Nun c’è problema”, “No Totti no party”, e qualche pezza come “Emilio con noi”. All’inizio cantano forte l’inno “Roma Roma” di Antonello Venditti, poi si fanno sentire di tanto in tanto anche se non è facile, comunque non sfigurano affatto. Non molte le bandiere. Bella la sciarpata. Gli juventini in Curva Sud sono più colorati con un gran sventolio di bandiere e buon tifo. Spicca il nuovo striscione “Storicamente Noi”. Quasi nuovo quello recante la scritta “Nord est”, al confine coi Distinti, con lì nei pressi tanti tricolori. Finisce con un deludente e scialbo 0-0, una partita interessante sul piano del tifo.

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