PAVIA. La Provincia ha segnalato in procura con l’ipotesi di deturpamento del patrimonio architettonico l’azienda che ha causato i danneggiamenti in corso Mazzini ai capitelli di palazzo Olevano, sede del liceo Cairoli, nell’ambito di un cantiere.
È emerso ieri durante il vertice che si è tenuto nella sede della Provincia, con azienda e direttore dei lavori. «Abbiamo rilevato che il danneggiamento è avvenuto a seguito di una condotta volontaria non riconducibile ad alcuna lavorazione, neppure prodromica, e tantomeno funzionale alle operazioni di cantiere necessarie per la realizzazione della palestra scolastica - spiegano dalla Provincia -. Per questo si provvederà ad agire nei confronti della ditta Impresa R. Costruzioni nelle opportune sedi affinché la Provincia ed il Comune siano integralmente risarciti per ogni danno subito». Al momento, comunque, non c’è una quantificazione economica del danno. «Ci rimettiamo agli accertamenti dell’autorità giudiziaria» aggiungono dalla Provincia .
Il danneggiamento è accaduto giovedì: l’autogru, un mezzo a otto ruote, era stata portata al Cairoli per montare i tralicci di una gru da cantiere, per spostare e maneggiare carichi pesanti durante i lavori. Gli operai avrebbero fresato il “collare” dei due capitelli del cancello per far passare il grosso automezzo.
Il cantiere è in corso per realizzare una nuova palestra nel cortile del liceo. Un mezzo imponente, cui è stato “aperto un varco” limando la parte bassa dei capitelli per guadagnare uno spazio appena sufficiente per consentirne l’ingresso nel cortile di palazzo Olevano tanto che, quando l’autogru è stata fatta uscire venerdì mattina, gli operai hanno smontato i supporti degli specchi retrovisori per evitare urti sulle colonne del cancello, e rimontati dopo che il muso l’ha attraversato. Sul posto erano intervenuti i tecnici del Comune, della Provincia e la polizia locale, che ha svolto i rilievi e raccolto le testimonianze dei molti cittadini che hanno segnalato la cosa, oltre ai frammenti dei capitelli fresati e rimasti sull’acciottolato di palazzo Olevano. La Provincia aveva informato anche la soprintendenza, cioè l’ente che si occupa della tutela dei beni culturali.