PAVIA. Anche nel 2024 torna in provincia di Pavia la febbre del Nilo Occidentale (conosciuta anche come West Nile), malattia diffusa dalle zanzare nostrane, ma che non è trasmissibile da uomo a uomo. Ci sono già stati 131 casi gravi in mezzo nord Italia, in particolare in Emilia Romagna. Nessuno ancora in provincia di Pavia, dove però sono state trovate le prime zanzare infette. È successo nelle ultime ore a Tromello, nell'ambito del monitoraggio condotto da Regione e istituto di zooprofilassi. A Tromello ci sono trappole del sistema di monitoraggio regionale, altre sono a Sant’Angelo Lomellina, Broni e nel Pavese. Scatta così l'allerta in tutta la provincia di Pavia. A partire dal centro nazionale del sangue, l’organo di controllo delle donazioni. «È importante proteggersi dalle punture delle zanzare, soprattutto gli anziani» spiega il virologo Fausto Baldanti.
Più controlli sul sangue donato
In buona sostanza chi ha soggiornato anche solo una notte in provincia di Pavia (ma anche in diverse altre province del nord e in diverse zone di Grecia e Balcani) dovrà effettuare un test prima di donare oppure astenersi per 28 giorni. In provincia di Pavia la rete di raccolta del sangue è rappresentata di fatto dall'Avis: 11mila volontari e 19 sezioni attive in tutta la Provincia. La febbre del Nilo Occidentale è una malattia veicolata dalle zanzare "nostrane".
«I casi di West Nile ci sono tutti gli anni, ma si può donare in sicurezza - spiega il presidente provinciale dei donatori Avis, Roberto Bonacina -. Anzi d'estate come ogni anno anche a Pavia e provincia c'è carenza di sangue: donare è importante anche d’estate».
A differenza di altre malattie, come il Covid, la febbre del Nilo occidentale non è contagiosa tra persona e persona. Gli unici casi di contagi interpersonali, ma sono delle rare eccezioni, sono legati a trasfusioni di sangue in cui è presente il virus. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Oltre all’uomo sono colpiti anche gli uccelli e i cavalli. Ogni anno, con numeri differenti, ci sono contagi e ricoveri anche in provincia di Pavia.
Parla il virologo
«Il San Matteo è pronto, come sempre, nel caso di un aumento di casi gravi che portino anche a ricoveri - spiega il virologo del Policlinico, il professore Fausto Baldanti -. In ogni caso quest’anno finora non ci sono stati molti casi nella nostra zona, anche da fuori provincia abbiamo trattato pochi casi. La diffusione è avvenuta in altre zone. Al netto di questo, è importante l’attività di prevenzione e controllo che è in corso. Come i controlli sulle zanzare, che hanno rilevato le prime positività a Tromello. Ma anche quelli sugli uccelli, che sono un altro veicolo, e sui cavalli, che possono essere infettati. L’importante per le persone è proteggersi dalle punture delle zanzare».—