La Polonia e gli altri Paesi confinanti con l’Ucraina hanno il “dovere” di abbattere i missili russi prima che entrino nel loro spazio aereo, nonostante la Nato sia contraria.
Lo ha detto il ministro degli Esteri polacco, Radosław Sikorski in un’intervista al Financial Times, sostenendo che Varsavia ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei propri cittadini a prescindere dal timore che le intercettazioni sul territorio ucraino possano coinvolgere l’Alleanza atlantica nella guerra russa contro l’Ucraina. Il motivo è il noto articolo 5 del Trattato, che impone, in caso di risposta russa contro un Paese membro, l’intervento di tutti gli Alleati e quindi una guerra frontale con Mosca.
“L’adesione alla Nato non esclude la responsabilità di ciascun Paese di proteggere il proprio spazio aereo: è un nostro dovere costituzionale – ha detto Sikorski – “Personalmente sono dell’idea che, quando missili ostili sono in procinto di entrare nel nostro spazio aereo, sarebbe legittima l’autodifesa (colpirli) perché una volta che attraversano il nostro spazio aereo, il rischio che i detriti del razzo feriscano qualcuno diventa significativo”.
“L’Ucraina ci ha risposto: fate pure”, ha assicurato il ministro polacco al FT. Varsavia e Kiev hanno siglato un accordo bilaterale di sicurezza che prevede l’impegno delle Parti a esaminare “la fattibilità di un’eventuale intercettazione nello spazio aereo ucraino di missili e droni lanciati in direzione del territorio polacco”. Una clausola che non era piaciuta al segretario generale uscente della Nato Jens Stoltenberg, pure non esattamente una “colomba”, perché è molto alto il rischio che questa attività possa trascinare l’Alleanza nel conflitto. Dall’inizio del conflitto Volodymyr Zelensky ha spinto gli alleati a un coinvolgimento sempre maggiore nella guerra.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha mostrato di non avere intenzione di cambiare le regole attuali: “Ho detto chiaramente quello che sosteniamo e quello che non sosteniamo”, ha risposto Biden lunedì sera a una domanda di un cronista. Il 26 agosto scorso, la Polonia ha denunciato che un drone aveva attraversato il suo territorio. Non è stato identificato da dove provenisse e non è stato abbattuto, ma si pensava fosse di origine russa. Ma in passato su Varsavia sono caduti anche rottami di missili ucraini, che hanno ucciso due polacchi.
Missili russi su Zaporizhizhia e Dnipro: tre morti – Un attacco missilistico russo su Zaporizhzhia ha ucciso due persone lunedì sera, tra cui un bambino di otto anni, ha denunciato il capo dell’amministrazione regionale ucraina Ivan Fedorov. Alla vicina centrale nucleare, sotto il controllo russo, oggi arriverà in visita il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aiea) Raphael Grossi. Nella serata di lunedì la Russia ha lanciato anche un attacco missilistico su Dnipro, provocando una vittima.
Russi: “distrutta una colonna ucraina nel Kursk” –Il ministero della Difesa di Mosca, invece, ha dichiarato di aver distrutto una colonna di mezzi militari e soldati ucraini nella regione russa di Kursk.
“L’avanzata della colonna delle forze armate ucraine è stata fermata – si legge nel comunicato –. I militari dell’810ma brigata marina delle guardie separate del gruppo di forze della flotta del Mar Nero settentrionale hanno distrutto una colonna di veicoli militari delle forze armate ucraine nella regione di confine di Kursk”.
L'articolo La Polonia oltre i limiti Nato: “È un dovere abbattere i missili russi in Ucraina”. Mosca: “Nel Kursk distrutta colonna di Kiev” proviene da Il Fatto Quotidiano.