UDINE. La bandiera di Udine a mezz’asta sulla specola del castello. Il gonfalone della città listato a lutto e portato da tre agenti della municipale in alta uniforme. Il via vai nella camera ardente in sala Ajace e il corteo silenzioso, aperto dai vigili motociclisti, che ha accompagnato la salma da piazza Libertà fino in duomo.
Politici della prima repubblica e di oggi, rappresentanti delle istituzioni, l’attuale primo cittadino De Toni e il vice Venanzi, docenti, professionisti e tanta gente comune hanno dato l’estremo saluto all’ex sindaco Enzo Barazza, morto a 71 anni il 24 agosto in Normandia, dov’era in vacanza.
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La bara ricoperta di rose bianche, con tante corone di fiori, è stata accolta in chiesa da monsignor Luciano Nobile e dal parroco di San Cromazio, don Maurizio Stefanutti, che hanno concelebrato la funzione religiosa. Tra la folla commossa anche gli ex colleghi ed ex allievi dell’istituto Deganutti, una rappresentanza dei rotariani di Lignano, gli “Amici della musica”, il circolo dei mazziniani e tanti altri che, per un breve o lungo pezzo di vita, hanno avuto modo di conoscere e apprezzare «l’umanità, la generosità, la rettitudine e l’altruismo di Barazza», come hanno ricordato un po’ tutti coloro che hanno preso la parola al termine della messa.
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«Porgo le condoglianze a nome dell’arcivescovo Lamba - ha detto monsignor Nobile nell’omelia - . Enzo è cresciuto qui, nella parrocchia dove ha conosciuto Maria Rosa, che poi ha sposato. Barazza era una persona educata e gentile, decisa nelle sue convinzioni, ma efficace nelle mediazioni. La sua passione era il diritto, che insegnava ai suoi studenti, anche ultimamente all’Università della terza età, in particolare era attento ai diritti dei migranti. Il suo impegno politico, fatto di equità, onestà e solidarietà era diventato una forma di carità».
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«Barazza è stato il primo sindaco eletto direttamente dalla città - ha sottolineato l’attuale sindaco Alberto Felice De Toni nel suo intervento - . Lui è stato un vero e proprio punto di riferimento per la comunità, era un uomo di valore, che ha incarnato i principi della Repubblica con uno stile pacato e signorile. Ha dimostrato rigore e competenza anche nel momento delle dimissioni. La sua eredità, fatta di dedizione e rispetto, continuerà a vivere nelle opere e nelle persone che hanno conosciuto e apprezzato».
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Maria Rosa Castellano, dirigente dell’istituto Deganutti, dove per molti anni Barazza aveva insegnato, ha ricordato «il professore impeccabile, il gentiluomo che trasmetteva ai giovani i grandi valori che lo caratterizzavano».
La capogruppo della Dc in Comune ai tempi della consiliatura Barazza, tra il 1995 e il 1998, Maria Letizia Burtulo, ha sottolineato come «Enzo sia stato uno dei politici udinesi più stimati per l’assoluta coerenza e il rispetto dei valori della Repubblica e della Costituzione», mentre il presidente regionale di Aiccre, Franco Brussa ha parlato dell’amico «sempre disponibile e impegnato, Udine e il Friuli perdono uno dei suoi figli migliori».
Dopo il saluto del presidente del Rotary Lignano Sabbiadoro Simone Cicuttin, ha preso la parola il figlio dell’ex sindaco, Stefano Barazza, che al termine del suo discorso è stato applaudito a lungo. «Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato in questi giorni difficili - ha detto - . Mio padre aveva un alto senso di responsabilità nei confronti degli altri, in politica ha sempre scelto la strada della comprensione, del dialogo e la sua onestà gli ha impedito di accettare compromessi. Era un innovatore, amava la storia, la geografia, i viaggi. Ha condiviso le sue passioni con tutti coloro che lo hanno conosciuto, con la famiglia e gli amici. Ha amato profondamente Udine, l’Italia e l’Europa, spero che la sua rettitudine diventi patrimonio di tutti».
La salma di Enzo Barazza è stata tumulata nel cimitero di San Vito.