Si disputerà a Tokyo, quando in Italia il giorno sarà ben più che avviato, il combattimento valido per il titolo mondiale dei supergallo unificato. Da una parte il giapponese Naoya Inoue, già campione IBF, WBC e WBO, dall’altra il suo sfidante, l’irlandese che vive in Australia TJ Doheny.
All’atto pratico, è il tentativo, da grande favorito peraltro, da parte di Inoue di unificare una corona che già lo ha reso il secondo giapponese dopo Kazuto Ioka in grado di portare a casa titoli iridati in quattro differenti categorie di peso. Prima dei supergallo, era stato campione WBC dei mosca leggeri nel 2014, campione WBO dei supermosca da quell’anno fino al 2018, poi si era spostato nei gallo e infine ora nei supergallo.
Si tratta di due pugili ormai esperti: Inoue, 27-0, ha 31 anni, mentre Doheny, 26-4, ne ha 36 e, pur se irlandese, vive nel Nuovo Galles del Sud (Australia, appunto) fin dal 2012. A entrare da favoritissimo è il nipponico, che ha vinto la maggior parte dei suoi combattimenti prima del limite (l’89%). Di contro, anche Doheny è riuscito a mettere a segno un 77% di KO, ed è classificato da The Ring come il settimo miglior pugile della categoria di peso.
Si gareggia all’Ariake Arena, uno dei luoghi di più recente costruzione (in chiave Olimpiadi) della capitale giapponese, con tutti i posti in tribuna esauriti nella speranza, e forse più della speranza, di vedere il beniamino di casa mantenere il proprio record da imbattuto. Per quanto Doheny sia abbastanza potente e con un diretto sinistro che si fa sentire, Inoue è un pugile completo, che ha una visione d’insieme di quello che accade sul ring in grado di dargli la padronanza della situazione. Lo chiamano il “Mostro”, e c’è un motivo.