Come abbiamo visto in un altro punto del nostro monografico di oggi, Elon Musk sembra talmente tanto intenzionato a dare battaglia alle autorità giudiziarie brasiliane che hanno stabilito la sospensione di X nel Paese, da non farsi problemi a pubblicare documenti secretati che provenivano direttamente dalla scrivania del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, che ha portato avanti – sin dai primi mesi di questo 2024 – una causa contro la piattaforma social dello stesso Elon Musk. E questo clima battagliero di certo non suggerisce una rapida ricomposizione della vicenda che vede contrapposte le autorità brasiliane e il social network X. Gli animi, anzi, si stanno esacerbando. Ma quali saranno i prossimi passi di X in Brasile?
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Innanzitutto, quando si parla di decisioni che vengono prese a proposito di piattaforme social, non esistono passaggi irreversibili: l’adeguamento di Musk, infatti, alle prescrizioni stabilite dalla sentenza della Corte Suprema (ripristino di un rappresentante legale all’interno del territorio brasiliano, pagamento della sanzione da 3 milioni di dollari erogata nei confronti della piattaforma, adeguamento di quest’ultima alle norme di moderazione che eviterebbero la diffusione di false informazioni e dell’hate speech) potrebbe far rientrare l’allarme e portare l’autorità garante delle telecomunicazioni a sospendere il blocco di X nel Paese.
Ovviamente, si tratta dell’ipotesi più semplice e – allo stesso tempo – di quella più difficilmente percorribile. La questione messa in campo da Musk non è soltanto di principio, secondo la sua tesi difensiva, ma di natura costituzionale rispetto alle leggi brasiliane. Quando richieste simili erano state fatte a X in Paesi come India, Turchia e Germania, infatti, la piattaforma si è sempre comportata di conseguenza, adeguandosi. In questo caso, Musk e i suoi legali ritengono che l’azione del giudice Moraes sia addirittura contraria alla legge brasiliana che tutela la libertà di espressione. Per questo è andato al muro contro muro.
Non è possibile, al momento, nemmeno utilizzare una VPN – all’interno dei confini brasiliani – per poter utilizzare X: tra i provvedimenti del giudice della Corte Suprema c’è anche quello di eventuali sanzioni da 50mila reais (che corrispondono a meno di 9mila dollari americani) per chi fosse stato sorpreso a utilizzare una VPN per accedere a X dal territorio del Paese. Inizialmente, addirittura, il giudice aveva chiesto anche ai più importanti store di app di applicare i filtri per l’utilizzo delle VPN e di rimuovere completamente X dalla loro “vetrina”. Questa parte dell’ordine esecutivo, tuttavia, è stata successivamente eliminata, non ravvisandosi queste necessità.
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