Giuseppe Conte rompe gli indugi e ufficializza: “Il Movimento 5 stelle sostiene convintamente la candidatura di Andrea Orlando per la guida della Regione Liguria“. Dopo avere lanciato l’ipotesi della candidatura del senatore Luca Pirondini (che Conte ringrazia per avere contribuito “al servizio della coalizione che ricercava il profilo su cui potesse esserci la maggiore condivisione possibile“), il leader del M5s si schiera con l’ex ministro dem: “Abbiamo la necessità di restituire ai cittadini liguri la possibilità di immaginare un futuro migliore, improntato alla trasparenza e all’etica pubblica. Un futuro, soprattutto, dove la politica regionale lavori per tutti i cittadini e non per pochi amici”, ha detto Giuseppe Conte.
Ieri era stato lo stesso deputato dem Andrea Orlando a ricordare alla coalizione “che il tempo stringe”, invitando i partiti “a non giocare a Risiko con la Liguria”. A meno di sessanta giorni dal voto – già fissato per il 27 e 28 ottobre (salvo un decreto del governo) – il campo largo pertanto prova a chiudere con il nome del candidato. “Dopo numerosi confronti sui temi comuni, la candidatura di Andrea Orlando è risultata essere l’opzione più condivisa nella coalizione. Lo ringrazio: sia io che l’intero M5s lo sosterremo convintamente e lealmente”, ha commentato il senatore M5s Luca Pirondini. Nessun riferimento, al momento, alla questione Matteo Renzi. L’apertura del Pd ha infatti animato il dibattito politico delle ultime settimane. “Noi non faremo alleanze con Renzi e il Pd ne è consapevole”, aveva commentato lo stesso Pirondini venerdì scorso.
E sabato pomeriggio era stato proprio il leader del Movimento 5 stelle a puntare il dito contro “il metodo dei vertici dem” sulle aperture al vertice di Italia viva. Atteggiamento che “sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle”, aveva avvertito Giuseppe Conte. “Resuscitare Renzi” sarebbe “una scelta incomprensibile per gli elettori” che rischia di trasformarsi in “un grande harakiri”. Un’opzione bocciata anche dal dem Goffredo Bettini. Sabato sera ospite a In onda su La7, la segretaria del Pd ha evitato di entrare nel merito della questione Renzi, non rispondendo alle domande sul ritorno del leader di Italia viva. Tentennamenti che hanno provocato anche le critiche da parte degli stessi elettori dem. Elly Schlein è costretta a parlare direttamente di Renzi quando le viene chiesto di commentare le parole di Pier Ferdinando Casini sull’incongruenza di Matteo Renzi che sostiene la giunta di Bucci di centrodestra a Genova ma vuole stare col centrosinistra alle elezioni regionali. “Non si può stare con i piedi in due scarpe, senz’altro…!”, ha commentato Schlein.
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