MONFALCONE. Di smantellare il cantiere almeno sulla R1, la maxi rotatoria all’intersezione dei tre viali di Monfalcone, ancora non se ne parla. L’asfaltatura attesa subito dopo Ferragosto e quindi perfettamente in anticipo sul primo rintocco della campanella, quando puntuale al rientro a scuola il traffico veicolare si gonfia dopo le 7 pure sulla sr 14, dovrà temporeggiare un altro po’. Perché come spiega l’ingegner Luca Vittori di Fvg Strade, che aveva proposto la data del 6 settembre per sincronizzare in notturna la chiusura delle arterie e procedere alla stesura definitiva del manto bituminoso, un po’ sulla scorta dell’operazione-monolite, la ditta non è allineata ai programmi. Insomma, qualche ritardo, anche se nel frattempo l’impresa Polese ha aggredito l’avvio dei lavori sul nuovo parcheggio che si affaccia a via Boito, lato pescheria, previsto inizialmente a novembre, assieme alle ultime finiture.
Nel frattempo si profilava ieri notte la rimozione di alcune decine di palancole di 10 metri infisse a terra per supportare la creazione delle pareti in cemento armato e della copertura del sottopassaggio ciclopedonale. Operazione che sulla carta richiedeva pure qualche temporanea limitazione al traffico, sempre in fascia notturna per non incidere, se non relativamente, sui flussi, lì sempre intensi.
Dunque la nuova R1 del diametro di 38 metri – 13 in più rispetto a quella provvisoria, poi riconcepita come un’elissi schiacciata, una sorta di fagiolo – non potrà sorgere prima dell’avvio scolastico, con quel che ne consegue per il traffico di veicoli e scuolabus. Ma sarà senz’altro pronta, secondo le previsioni di Vittori, direttore della Divisione nuove opere di Fvg Strade, cui è in carico l’opera pubblica per un importo di 5,7 milioni di euro, «entro il 30 settembre». Insomma, si deve pazientare ancora un mese. «Purtroppo – spiega l’esperto – l’impresa ha maturato dei ritardi in primis perché ha anticipato il lavoro nell’area del parcheggio, dove è stato spostato, come si può notare, il baraccamento di cantiere. E in secondo luogo perché si intende consegnare la R1 completa anche delle finiture centrali, cosa che richiede un ulteriore sforzo, per liberare la carreggiata da interventi». Finiture e illuminazione, nel dettaglio.
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Tra l’altro l’apertura della rotatoria definitiva non comporterà per certo l’eliminazione di ogni cantiere, pur di dimensioni inferiori, e a discendere disagi al traffico. «Irisacqua – spiega sempre il direttore Vittori – ha richiesto un allacciamento a due metri di profondità che non era previsto e dunque si dovrà aprire nuovamente uno scavo nel sottosuolo, all’altezza del viale San Marco. Questo dopo che la R1 sarà pronta, in un’area ancora non definitiva». Prevedibile pertanto un nuovo restringimento della viabilità, ad autunno. Non è possibile dribblare la richiesta di connessione ai tubi, perché «serve per tutto il sistema idraulico monfalconese», come riferito.
Un cantiere non banale, senza infortuni a dispetto della sua complessità, che nella fase più delicata ha visto (sempre in notturna) la posa dell’esteso monolite da 32 metri, gabbia del futuro tunnel, traslato a marzo a una velocità di tre metri l’ora. Senza altre chiusure al traffico all’infuori di questa, mantenendo cioè sempre i flussi scorrevoli sul nevralgico tratto di collegamento con Grado, Trieste, Ronchi e il centro, crocevia di ingressi e uscite dalla città. Un intervento strategico, avviato in concreto oltre un anno fa, a luglio 2023, con l’abbattimento degli impianti semaforici. E magari pure prima, a dicembre 2022, con la realizzazione dell’innesto al porticciolo nel punto più a nord del Mediterraneo.