GORIZIA. Offerta presentata. «E credo proprio che la nostra sia l’unica pervenuta».
A dirlo l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari. Si riferisce all’operazione ex Banca d’Italia. La Regione, infatti, sta per acquistare il prestigioso palazzo di via Codelli. «Sono stati esperiti, nel passato, più bandi di vendita che non sono mai andati a buon fine, non foss’altro per il fatto che l’edificio è sotto la lente d’ingrandimento della Soprintendenza e un privato, generalmente, non è attirato dai beni tutelati».
La destinazione
In un primo momento, pareva che di quegli spazi dovesse prender possesso la Provincia, quando sarà nuovamente “operativa”. In realtà, l’operazione sarà diversa nel senso che l’ente intermedio - dettaglia ancora Callari - troverà spazio nella sua sede naturale, storica e originaria, ovvero il Palazzo dei tre portoni di corso Italia 55. Non servirebbe fare nulla: c’è ancora la scritta “Provincia” sulla facciata ed è disponibile (non è mai stata smantellata) l’ampia sala consiliare.
C’è un problema. Come si sa, quell’ampio edificio è oggi la sede di diversi uffici regionali, dell’Edr (Ente di decentramento regionale) in primis. Ecco che, allora, l’ex Banca d’Italia che si trova praticamente quasi alle spalle del Palazzo dei tre portoni offrirebbe gli spazi necessari proprio al personale della Regione. «Entro fine settembre - aggiunge Callari - arriverà la comunicazione ufficiale dell’avvenuto acquisto, questo è ciò che ci auguriamo, dell’ex Banca d’Italia. Poi, ci vorrà un po’ di tempo, ipotizzo almeno due anni, per una rivisitazione dello stabile che, sì, è in buonissime condizioni ma ha ovviamente bisogno di manutenzioni e adeguamenti visto che il tempo è passato e vista anche la nuova destinazione a uffici regionali». Un paio d’anni, dunque, che permetterebbero alla Regione di completare il percorso della ricostituzione degli enti-Provincia.
Gli enti intermedi
Proprio relativamente a quest’ultimo tema, ovvero i tempi necessari per rimettere in pista gli enti intermedi, abbiamo chiesto lumi all’assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica Pierpaolo Roberti.
Sottolinea, in premessa, che la pratica non è nelle mani della Regione, bensì di Roma. «Il primo passaggio alla Camera - dettaglia - era originariamente calendarizzato a luglio, poi è stato rinviato a settembre, viste le tante questioni affrontate dal Governo. Quando rinasceranno le Province in Friuli Venezia Giulia? Posso ipotizzare tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. In ogni caso - dettaglia Roberti - l’obiettivo è di far svolgere le elezioni nella primavera del 2026».
Come a dire che sono «perfettamente compatibili» le tempistiche di questo iter con quello dell’acquisizione e della sistemazione dell’ex Banca d’Italia. «Senza dimenticare - aggiunge Roberti - che, grazie a questa operazione, andiamo a strappare al degrado un palazzo di grande pregio a Gorizia. Mi sembra un’ottima iniziativa».
La base d’asta
Affrontando il discorso più squisitamente tecnico, la richiesta a base d’asta per acquistare l’immobile di via Codelli è di 1,3 milioni mentre assomma a 130 mila il deposito cauzionale per le manifestazioni d’interesse.
L’edificio principale - dicevamo - è stato riconosciuto di “interesse culturale” ai sensi del decreto legislativo 42/2004 e sottoposto, pertanto, alle relative disposizioni di tutela. Costruito all’inizio del secolo scorso, la struttura è la sintesi dell’anima austroungarica e di quella italiana di Gorizia, per la presenza di elementi mutuati dalla Secessione austriaca ma anche dall’eclettismo italiano di fine Ottocento. La sua eleganza è rimasta intatta, nonostante il tempo sia passato e la struttura sembra essere ancora in buone condizioni. —