Raffaele Fitto merita la vicepresidenza Ue. A dirlo è il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri, che manda anche un messaggio alle opposizioni ricordando il comportamento tenuto da Berlusconi ai tempi della nomina di Paolo Gentiloni.
“Mi auguro che si possa raggiungere l’obiettivo di avere un vicepresidente esecutivo. Ritengo che alla fine sarà Fitto il nostro commissario, perché ha esperienza ed è la migliore scelta possibile. Mi pare che ci sia grande convergenza sul suo nome. Verrà a lavorare come commissario e credo che farà bene. Mi auguro che possa avere un portafoglio importante”, ha detto Tajani dopo avere incontrato in giornata sia la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che quella del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.
“Sarebbe sciocco non lavorare per sostenere un candidato commissario italiano. Io ricordo quando ci fu Gentiloni candidato commissario da sinistra, Berlusconi in persona venne a sostenerlo, a dire che l’avrebbe votato” ha detto ancora Tajani. “Credo che il buon senso dovrebbe spingere le forze di sinistra, che sono l’opposizione nel nostro Paese, a sostenere Fitto, anzi dovrebbero fare campagna per il commissario italiano proprio perché è interesse dell’Italia. E’ il commissario italiano, non è il commissario di un partito o di un altro partito. I partiti di opposizione italiana faranno lo stesso di quello che abbiamo fatto noi cinque anni fa. “, ha sottolineato il capo della Farnesina.
Il ministro degli esteri ha poi ricordato che, “Io sono stato un grande sostenitore della candidatura di Fitto, che non fa parte del mio partito. Però bisogna fare delle scelte giuste per dare peso al nostro Paese e avere in Europa persone capaci”.
“La presidente della Commissione europea- ha detto Tajani- conosce il nostro impegno, anche il rapporto con Meloni è molto positivo e consolidato nel tempo. Le relazioni sono molto positive e non c’è nessuna conseguenza per il mancato voto di FdI alla von der Leyen”.
C’è un precedente ancora più forte non ricordato da Tajani e riguarda l’acerrimo “nemico” di Berlusconi e della coalizione, Romano Prodi. Quando il professore, che era stato disarcionato dalla sua stessa compagine un anno prima come premier, fu proposto il 1999 come presidente della Commissione Europea, l’allora centrodestra lo votò in maniera compatta a Strasburgo. Per difendere l’Italia.
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