Il colosso statale russo del gas Gazprom ha triplicato i profitti nella prima metà del 2024. Gli utili hanno superato gli 11 miliardi di dollari, grazie alle esportazioni di gas e alle robuste vendite di greggio. “Il buon lavoro fatto nel comparto petrolifero, l’incremento delle esportazioni di gas, inclusa la crescita pianificata delle forniture alla Cina, e una compressione dei costi, hanno contribuito ai risultati finanziari positivi”, ha affermato il vice amministratore delegato di Gazprom Famil Sadygov . La performance “è stata anche influenzata dal consolidamento di Sakhalin Energy”, ha affermato Sadygov.
Nel 2023 il gruppo aveva registrato la prima perdita annuale della sua storia, conseguenza delle ricadute delle sanzioni occidentali nei confronti dei prodotti russi. Il gas non è però soggetto a limitazioni e, nei primi sei mesi del 2024 l’export verso l’Europa è cresciuto del 25%. Diversi paesi Ue sono ancora fortemente dipendenti dalle forniture di Mosca via gasdotto. Le vendite alla Cina sono inoltre aumentate più delle previsioni. Il gruppo prevede inoltre un ulteriore incremento nei prossimi mesi.
Gazprom può contare sui maggiori proventi riconducibili ai giacimenti Sakhalin-2. La britannica Shell si è infatti ritirata dalla joint venture con la società russa, decisione presa in conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. Gran parte degli utili sono destinati a finire nelle casse del Cremlino, principale azionista con poco più della metà del capitale, e a finanziare quindi lo sforzo bellico.
L'articolo Gazprom torna a macinare soldi per Putin. 11 miliardi di profitti nella prima metà del 2024 anche grazie all’export verso l’Ue proviene da Il Fatto Quotidiano.