Oggi Thomas Ceccon è ritornato con la mente a quella sera di un mese fa nella Defense Arena di Parigi, dove ha vinto il suo primo oro olimpico in carriera trionfando nella finale dei 100 dorso.
Prima della vittoria del 23enne veneto tesserato per Fiamme Oro e Leosport allenato da Alberto Burlina, l’Italia non aveva mai vinto una medaglia alle Olimpiadi nei 100 dorso.
Il primatista mondiale e vice campione mondiale in carica della specialità, esattamente 31 giorni fa, ha dunque scritto una importantissima pagina di storia per il Nuoto Azzurro.
Con la vittoria dell’oro alle Olimpiadi di Parigi, ottenuta nuotando la finale in 52”00 davanti al cinese Xu Jiaiu con 52”32 e allo statunitense Ryan Murphy con 52”39, Thomas Ceccon è diventato il sesto italiano a vincere un oro olimpico nel nuoto dopo Federica Pellegrini, Massimiliano Rosolino, Domenico Fioravanti, Nicolò Martinenghi e Gregorio Paltrinieri e il 24esimo Azzurro a vincere una medaglia olimpica individuale nel nuoto da Monaco 1972 a oggi.
Un pensiero profondo che racconta della realtà di un campione, il cui percorso non è mai agevole e facile, anzi, è ricco di imprevisti e difficoltà.
È sicuramente vero, serve avere talento e predisposizione fisica, ma questi elementi non danno garanzie di arrivare in alto.
Il successo è una scelta fatta di sacrifici costanti, determinazione, sofferenza, sapersi rialzare dopo essere andati al tappeto e queste non sono soltanto parole.
L’oro olimpico di Thomas Ceccon nei 100 dorso non è arrivato dopo una finale dominata dal veneto, ma dopo una vera e propria lotta che ha regalato spettacolo.
I primi 15 metri della finale hanno visto assoluto protagonista il cinese Xu Jiaiu, quarto ai Mondiali di Fukuoka della scorsa estate, che con uno stacco imperioso dal blocco di partenza e una fase subacquea travolgente, era riuscito a nuotare la prima vasca davanti a tutti in 24”88, affiancato dallo statunitense bronzo olimpico in carica e campione mondiale la scorsa estate a Fukuoka Ryan Murphy, 24”04, che si è era messo poi al comando della finale fino ai 75 metri.
Subito dopo la virata dei 50 metri, infatti, Thomas Ceccon ha cambiato marcia mettendo sul banco il piatto forte della casa, la vasca di ritorno, che lui stesso aveva dichiarato di avere la migliore tra i finalisti in gara.
E così è stato, perché la progressione del veneto campione europeo di Roma 2022 e argento iridato a Fukuoka 2023 è stata irresistibile e lo ha portato a mettere la mano davanti a tutti.
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