Ancora dubbi e incertezze attorno alla morte di Aaron Engl, il boscaiolo 24enne il cui corpo senza vita è stato trovato, la mattina dello scorso 18 agosto, con la testa quasi decapitata in una frazione di Marga, in Val Pusteria. Una corsa in taxi con gli amici per rientrare in paese dopo una festa, sarebbe quella l’ultima occasione nella quale il ragazzo è stato visto vivo. L’autista che ha accompagnato i giovani – partiti da Barbiano alle 3.30 del mattino -, è stato ascoltato dagli inquirenti. Nessuna ipotesi è ancora esclusa.
L’ultima corsa in taxi – Dopo 50 minuti di viaggio, il taxi ha scaricato gli amici a Terento, ma quella notte Aaron non è rientrato a casa. La sua Mitsubishi Pajero si è messa in moto, invece, verso Marga di Terento, a 1.600 metri d’altitudine, dove il cadavere del ragazzo è stato ritrovato poche ore dopo da alcuni turisti. Accanto al corpo – il giovane indossava vestiti sportivi e scarpe da ginnastica bianche -, l’auto e una motosega, strumento compatibile con la ferita al collo che è stata fatale al giovane.
Le due auto sequestrate – Dalle prime ricostruzioni, sembra che sul suv Aaron non fosse solo, ma è anche possibile che qualcuno lo abbia seguito con un altro mezzo. Nella macchina sono state trovate tracce di sangue che potrebbero risalire alla notte della morte del giovane, anche se ancora non è chiaro a chi appartengano. La possibilità che il sangue appartenga ad un’altra persona, comporterebbe una svolta nelle indagini, facendo escludere l’ipotesi di un gesto estremo o di un tragico incidente. L’altra auto del ragazzo, una Audi Q5, è stata sequestrata assieme al suv e alle due motoseghe, sempre di proprietà della vittima, ma il motivo del sequestro dell’Audi resta da chiarire.
Una scena del crimine contaminata – L’analisi della scena del crimine, poi, non è stata utile a sciogliere alcuni dei tanti interrogativi attorno ai fatti di quella notte: all’arrivo degli inquirenti, infatti, la maggior parte del sangue del ragazzo era stato già assorbito dal terreno umido la scena era stata contaminata da agenti atmosferici e dal passaggio di animali.
Il paese ha salutato per l’ultima volta Aaron Engl lo scorso sabato, ma il giallo rimane aperto, familiari e compaesani chiedono chiarezza. “In paese non c’è paura per un potenziale killer a piede libero, ma desiderio di chiarezza su quello che è successo ad Aaron, un ragazzo tranquillo, sempre educato e dal buonumore contagioso. Una persona che in settimana lavorava e che nel weekend amava uscire con gli amici”, ha detto il sindaco di Terento Reinhold Weger.
L'articolo Aaron Engl, la corsa in taxi e il sangue nel suv: le ipotesi sulla morte del boscaiolo semi decapitato proviene da Il Fatto Quotidiano.