Una lotta contro i propri demoni. Jannik Sinner (n.1 del mondo) ha sofferto più del previsto nel primo turno degli US Open 2024. Le chiacchiere di questi giorni legate alla sua assoluzione dal procedimento legato alla positività ai controlli anti-doping tra Indian Wells e Miami hanno sicuramente elevato la tensione in quest’esordio.
Un Sinner molto contratto e in balia di un McDonald ispirato e confortato anche dalla condizione psicofisica del suo rivale nel primo parziale. Come però era accaduto nel Roland Garros, contro il francese Corentin Moutet, l’azzurro è riuscito a trovare le soluzioni e il suo tennis è cresciuto quindici dopo quindici. Lo score di 2-6 6-2 6-1 6-2 è stato la logica conseguenza. Nel secondo turno il pusterese se la vedrà contro un altro statunitense, ovvero Alex Michelsen, già affrontato e sconfitto nel secondo turno del torneo di Cincinnati.
Nel primo set lo Jannik ammirato delle settimane precedenti è negli spogliatoi e gioca il suo “cugino meno abile”. Troppo brutto per essere vero il n.1 ATP, al cospetto di uno statunitense in grande spolvero. L’azzurro, compiendo una specie di miracolo, evita il doppio break iniziale e si ritrova in minima parte nel quarto game, pareggiando i conti sul 2-2. Un sassolino nell’oceano dal momento che Sinner al servizio non trova giocate rapide e soprattutto non comanda lo scambio. È così che si giustificano due break in successione nel quinto e settimo game che portano al 6-2.
Nel secondo set l’inizio è disastroso e il break in apertura firmato da McDonald fa temere il peggio. È qui che Sinner fa vedere il campione che è, riuscendo più con la testa che con il tennis a trovare il contro-break immediato e a ribaltare l’inerzia della partita. Aiutato maggiormente dal servizio, la resa in campo del 23enne altoatesino si eleva e per l’americano c’è poco da fare. Restituisce il favore l’azzurro con un secco 6-2.
Nel terzo set il quarto game è quello che conferma il cambio di passo. Lo statunitense è costretto ad accorciare gli scambi e viene portato all’errore dalle risposte di Sinner, che scappa via. Il pusterese gioca in maniera molto più sciolta e il suo avversario non sa più che pesci prendere. Il 6-1 parla chiaro.
Nel quarto set si ripete lo spartito, con Jannik a scappar via sul 4-0, sfiorando il triplo break nel quinto game. Alla fine della fiera, c’è un 6-2 che ha il sapore del sollievo dopo quasi un’ora da incubo. Leggendo le statistiche, da sottolineare gli 11 ace messi a segno dal n.1 del mondo, con il 57% di prime in campo da cui ha ottenuto il 74% dei punti. Il 49% è il dato con la seconda. Nel rapporto vincenti/gratuiti, riscontro in attivo e pari a 38/29.