Jannik Sinner, il nostro tennista numero uno del mondo, esordisce stasera (ore 19,15 italiana) all’Artur Ashe Stadium contro l’americano Mc Donald nel primo turno degli Us open, l’ultimo dei quattro Slam in programma in stagione. L’altoatesino, reduce dal trionfo nel 1000 di Cincinnati, deve difendere pochi punti (180) e punta a vincere il secondo Slam della stagione e della carriera.
Ma deve ancora difendersi dopo l’accusa di doping per la sostanza (in quantità quasi inesistenti) trovata durante il torneo di Indian Wells ad aprile, che ha determinato la perdita dei punti e dei soldi guadagnati e il licenziamento di alcuni membri del suo staff. A fare clamore sono le dichiarazioni di uno dei tennisti più controversi del circuito, l’australiano Nick Krygios.
Le parole del tennista australiano (uno dei più geniali e discontinui) nei confronti di Sinner sono state durissime per la positività al Clostebol, determinata da un residuo di crema rimasto nelle mani del suo fisioterapista.
“Ridicolo… che sia stato accidentale o pianificato. Ti hanno fatto fare due test con una sostanza (steroide) proibita… dovresti stare fuori per due anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi… Sì, bella questa!”, ha scritto sui social Krygios.
Parole confermate in un’intervista ad Espn: “Penso di sostenere ogni parola. Tutto ciò che scrivo sui social media lo devo difendere. Ho visto molti miei amici passare attraverso il doping ed essere sospesi. Abbiamo visto giocatori come Halep e tutti gli altri e sembra che ogni volta che una di queste cose viene fuori, c’è sempre un processo diverso per i diversi giocatori”.
Il numero uno del mondo deve fare affidamento sulla sua straordinaria tenuta mentale in questi giorni. Perché, oltre alle parole di Krygios, ha dovuto sopportare la freddezza e l’ironia dei suoi due principali avversari, la leggenda Nole Djokovic e il campione uscente di Flashing Meadows, Carlitos Alcaraz. Nessuno dei due gli ha dato solidarietà e le loro parole sono sembrate allusive. Solo Zveverev, numero quattro del ranking e battuto a Cincinnati in semifinale dall’italiano, gli ha confermato la sua stima e la sua amicizia. La solitudine dei numeri primi.
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