Come in una partita a poker, aspettando il rilancio definitivo. Federico Chiesa vive gli ultimi giorni del calciomercato con l'apprensione di chi ha scommesso su se stesso e, per ora, non è passato all'incasso. Fuori dal progetto tecnico della Juventus, ai margini in questo scintillante inizio di stagione dei bianconeri e destinato a partire a tutti i costi oppure a vivere una stagione pericolosa da separato in casa. Una situazione paradossale per un giocatore che non più tardi di tre mesi fa preparava l'Europeo con l'ambizione di viverlo da protagonista. Come è andata in Germania con la maglia azzurra è noto, quanto accaduto successivamente invece è ancora più sorprendente visto che fino alla scorsa stagione l'esterno offensivo era considerato uno degli uomini di punta della rosa juventina.
Ecco allora gli ultimi tasselli del puzzle che non si è ancora composto. Dopo i rifiuti a Napoli e Roma, progetti che non prevedono la Champions League considerata fondamentale da Chiesa, Federico aveva aderito all'idea di trasferirsi a Barcellona per rimettersi in gioco pur in una squadra con molti campioni. Sfida affascinante e che sarebbe andata bene anche alla Juventus, dal momento che i catalani ragionavano su una valutazione complessiva superiore ai 10 milioni di euro, sufficiente per limitare i danni a livello di bilancio.
Nulla di fatto, però, perché il Barça attraversa un lungo periodo di difficoltà economiche e le rigide regole finanziarie della Liga gli impediscono di tesserare nuovi giocatori in assenza di uscite significative nel monte ingaggi. I dirigenti catalani hanno sudato le proverbiali sette camice per trovare lo spazio salariale per Dani Olmo dopo settimane di stallo, dunque la pista Chiesa si è consumata per impossibilità.
Il nuovo obiettivo porta adesso in Premier League. A farsi avanti è stato il Liverpool, destinazione gradita al giocatore e al suo entourage. Non c'è molto tempo per imbastire una trattativa che deve trovare un punto d'equilibrio che soddisfi le necessità di tutti gli attori in campo a partire dalla Juventus la cui priorità è liberarsi di uno stipendio lordo da 13 milioni di euro ed evitare che Chiesa finisca a giugno a parametro zero in qualche club rivale italiano. Ecco perché ogni ora che passa pesa nella soluzione dell'intrigo. Spalletti osserva da lontano.