Esordio positivo per Matteo Berrettini a New York. L’azzurro si è imposto contro lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas con il punteggio di 7-6 (2) 6-2 6-3. Una partita quasi sempre nelle mani di Matteo, che si è un po’ complicato la vita nel corso della prima frazione. Una volta vinto il tie-break, il match del nostro portacolori è stato meno problematico, sfruttando meglio anche le sue caratteristiche di gioco, più adatte di quelle del mancino iberico.
“In questo posto ho sempre avuto bei ricordi fino all’anno scorso. C’è tanto lavoro per arrivare fino a qui, ho ricevuto tanto affetto, fa piacere so che potevo giocare meglio, la preparazione al torneo non è stata ottimale, ma ci ho messo testa e cuore“, ha dichiarato ai microfoni di SuperTennis.
Descrivendo la partita, Matteo si è soffermato sul primo parziale: “Ero sopra di un break e mi sono incartato da solo però succede. All’inizio del tie-break mi sono detto di fare le cose che mi riescono meglio: spingere e fare male e provare fare la differenza, ho sentito che il mio livello stava salendo e questa è una cosa importante in un torneo al meglio dei cinque set“.
Probabile che sul cammino di Berrettini ci possa essere l’americano Taylor Fritz (testa di serie n.12) al secondo turno e il tennista nostrano è pronto alla sfida: “Non credo che abbia vinto tantissime partite quest’anno ma è un signor giocatore, questo per lui è un torneo speciale come Roma lo è per noi, ha giocato i quarti, è un osso duro e non ci ho mai vinto. Ma ho un giorno per recuperare“.
A conclusione, una mezza rivelazione: “Alla fine del torneo racconterò delle cose che mi sono successe alla vigilia del torneo, ma anche lì sono stato bravo e non mi sono fatto trascinare dalle emozioni. Questa partita è stata vinta con il giusto atteggiamento e con la testa“.