No a una Francia di sinistra, no a un governo con Melènchon anche senza ministri de La France Insoumise. Sono queste le parole che stamattina Bardella e Le Pen hanno detto ad Emanuel Macron durante la consultazione prevista all’Eliseo.
“L’idea stessa che esista un governo del Nuovo Fronte Popolare senza La France Insoumise eletto non cambierà assolutamente nulla “, ha detto Marine Le Pen dopo l’incontro con Emmanuel Macron. “In tutti i casi, sono La France Insoumise e Mélenchon a comandare “, ha continuato Le Pen.
“Di fronte al blocco provocato dalle elezioni, la soluzione esiste: rivolgersi direttamente alla popolazione sui temi più preoccupanti attraverso il referendum“, ha aggiunto ancora Le Pen.
Bardella ha ricordato di avere espresso a Macron, “grande preoccupazione per l’inattività del Parlamento, che potrebbe regolarmente funzionare anche senza la nomina del nuovo premier”.
Nonostante Macron abbia di fatto sciolto le camere per bloccare il Rassemblement National e si sia adoperato per fargli perdere le elezioni, l’incontro di stamattina è durato due ore e mezza, a conferma che l’Eliseo sa benissimo che il partito di Bardella e Le Pen rappresenta un francese su tre e la sua opinione non può essere derubricata a niente.
Marine Le Pen ha poi ricordato, al termine della consultazione, che è stato, “proprio il presidente Macron a creare e a volere questo caos che oggi non riesce in alcun modo a governare”.
La mossa intelligente di Melènchon di rinunciare ad entrare nel governo in caso di nomina di Lucia Castets ha messo i moderati in un cul de sac. Agli occhi del fronte repubblicano il leader de La France Insoumise non può essere estromesso dalla magioranza non avendo nemmeno chiesto posti di ministro. E questo complica i piani di Macron di isolarlo. Sembra che la ciambella preparata meticolosamente il 7 luglio stavolta sia uscita senza buco.
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