CIVIDALE. «Che le gare del Palio di San Donato siano espressione di amicizia e di amore. E vinca il migliore». Così, al termine di una riflessione sul senso della corsa («l’importante è sapere per cosa si corre: bisogna avere un fine, un obiettivo») e della perseveranza, l’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, ha salutato nella serata di venerdì 23 agosto l’inizio dei festeggiamenti in onore del santo patrono di Cividale, impartendo poi la benedizione solenne alla città.
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È stato il momento culminante di una cerimonia distintasi, rispetto al passato, anche per il formale atto di insediamento di tre nuovi canonici residenziali, i monsignori Loris Della Pietra, Sergio Di Giusto e Gianni Molinari, affiancatisi al parroco e decano monsignor Livio Carlino e ai monsignori Adriano Cepparo e Guido Genero, vicario generale del vescovo: con la loro nomina l’antichissimo Capitolo dell’Insigne Collegiata di Cividale, realtà documentata fin dall’VIII secolo, è tornato all’organico pieno, di fatto ricostituendosi dopo un periodo di “dimezzamento” conseguente al decesso di tre sacerdoti.
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Introdotta (e seguita) da un corteo di figuranti, la cerimonia di apertura delle tre giornate del Palio ha però registrato, per primo, l’indirizzo di saluto del sindaco di Cividale, Daniela Bernardi, che ha posto l’accento sullo spirito di aggregazione, sul valore comunitario che l’evento – ormai “riappropriatosi” di un programma ricchissimo e di una gran quantità di allestimenti medievali, dopo la difficile ripartenza post pandemia – sa generare.
Il Palio è infatti il momento dei cividalesi, la loro festa, attesa e preparata per un anno intero: il numero sempre maggiore di residenti in costumi d’epoca è la dimostrazione più lampante di quanto la secolare manifestazione, susseguitasi ininterrottamente dal XIV secolo al 1797 e poi riportata in vita nel 2000, si sia radicata, stimolando una partecipazione di anno in anno più intensa.
«I nostri cinque borghi, Brossana, di Ponte, Duomo, San Domenico e San Pietro, sono pronti a contendersi ancora una volta l’ambito drappo rosso intitolato al patrono: da oggi – ha commentato la prima cittadina – il centro storico diventa palcoscenico di un’epoca lontana, offrendo un cartellone densissimo».
Gli auspici sull’affluenza hanno già trovato gratificazione nelle presenze della prima serata: gremite le principali vie del centro, affollati i punti di ristoro medievali e i banchetti di merci in vendita allestiti lungo le strade. Le attese sono alte anche per oggi e ancor più per domenica 25 agosto, la giornata clou.