Padova-Oslo in bicicletta, percorrendo anche 300 chilometri in un giorno, affrontando pioggia battente, sole, vento e tanta stanchezza – fisica e psicologica – per sfidare i propri limiti, per dimostrare che essere giovani non significa “solo” scrollare il cellulare e per assaporare fino in fondo il significato dell’amicizia.
Loro sono Edoardo Franceschi e Giovanni Rigoni, padovani, 21 anni, amici dall’infanzia e, insieme a un gruppo di ventenni padovani, pronti a pedalare per raggiungere mete fisiche e mentali.
«Da tanto facciamo queste esperienze» raccontano, «all’inizio era partita come una cosa goliardica, ma è finita per diventare una vera e propria passione. Per noi fare questi viaggi è fonte di puro divertimento e siamo contenti di essere un po’diversi, siamo orgogliosi di distinguerci dalla “massa”».
Edoardo lavora nel settore dei trasporti nell’azienda di famiglia, Giovanni è un ex operaio metalmeccanico in cerca di lavoro.
L’ultima avventura 18 giorni fa, insieme alla comitiva di sempre: «Siamo un gruppo di ragazzi sui 20 anni che sin dai primi anni dell’adolescenza hanno sempre fatto viaggi in bici» raccontano, «siamo partiti da piccoli giri sui Colli Euganei o in montagna, per poi passare alle prime avventure con una meta ben definita come Venezia, il Lago di Garda, la Slovenia, la Croazia e non ci siamo più fermati».
Quest’anno il piano era di percorrere la famosa ciclabile per Monaco di Baviera, partendo come sempre da Padova: «Da casa nostra» precisano Edoardo e Giovanni, che abitano a Brusegana, «questo è sempre stato un punto per noi simbolico da rispettare».
Quindi sono partiti in quattro (oltre ad Edoardo e Giovanni c’erano Pietro e Tommaso), ma una volta arrivati in Germania, Edoardo e Giovanni avevano programmato di proseguire verso nord: via di pedali verso Berlino, Copenaghen, Göteborg e infine Oslo.
«Il nostro viaggio doveva iniziare il 4 e terminare il 25 agosto con il volo di ritorno già prenotato» continuano, «ma dopo Copenaghen abbiamo voluto metterci in gioco e provare ad arrivare a Oslo il prima possibile così abbiamo aumentato il ritmo riuscendo a fare negli ultimi due giorni quasi 500 chilometri. Per questo motivo abbiamo deciso di anticipare il ritorno di 3 giorni arrivando a un totale di 15 giorni di pedalata e 3 giorni di pausa nelle città più importanti».
La bellezza di oltre 2.200 chilometri, un dislivello complessivo di oltre 14 mila metri di salita: «Fin da subito questa esperienza è stata un insegnamento per noi e soprattutto un grande allenamento che ci ha permesso ogni giorno di migliorare e aumentare di conseguenza la distanza percorsa» sottolineano, «abbiamo pedalato in 7 stati europei: Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia e infine Norvegia. È stato davvero incredibile vedere il paesaggio cambiare chilometro dopo chilometro. Il Nord Europa è un posto perfetto per il cicloturismo: ci sono bellissime piste ciclabili anche nei posti più remoti e c’è una cultura molto più aperta verso la bicicletta in generale. Immaginate la statale che da Padova va a Piazzola sul Brenta tutta affiancata da una ciclabile larga 5 metri. Nelle grandi città come Copenaghen o Berlino c’era quasi più traffico in bici che in macchina».
Qualche momento “basso” c’è stato, sia mentalmente che fisicamente, ma i due amici, durante il ritorno, dopo aver imbarcato le amate due ruote, hanno stretto l’ennesimo patto: «È solo l’ultimo di molti altri progetti futuri».