Una nazista prossima a compire cent’anni viene condannata a due anni con la condizionale(quindi a niente) per un reato commesso 82 anni fa quando era minorenne. L’incredibile storia arriva dalla Germania, che giustamente non prescrive i reati orribili commessi dai seguaci di Hitler. Ma che in questo caso sembra toccare il paradosso.
Come riporta Il Giornale, Irmgard F., probabilmente per questioni anagrafiche passerà alla storia come l’ultima criminale nazista condannata da un tribunale. Ormai 80 anni dopo. Quella dattilografa dalle cui dita passavano le missive di Paul Werner Hoppe, il comandante di Stutthof e che ora tornerà in sedia a rotelle nella casa di riposo dove concluderà la sua esistenza gravata da due anni di pena con la condizionale.
L’accusa è talmente atroce, complicità nell’esecuzione di 10.505 omicidi, da far apparire risibile la sentenza che l’ha condannata a due anni. Certo, c’è l’attenuante perché i crimini li avrebbe commessi da minorenne ma l’imputazione era così grave che non potevano esserci compromessi: o Irgmard andava assolta, come mera esecutrice di ordini(compiuti ai danni di tante povere persone uccise a Danzica solo perché ebree) oppure bisognava darle 10.505 simbolici ergastoli. Che senso ha condannarla a due anni di detenzione? Come scrive il quotidiano milanese, “Un modo, forse, per dare un senso più compiuto alla vita di chi in quel lager la perse e dimenticare una giustizia che talvolta sembra perdere la bussola dell’umanità. Indifferentemente per quella dei carnefici e per quella dei martiri”.
E’ veramente probabile che la signora sia stata l’ultima nazista a essere condannata, ma non sappiamo fino a che punto fossero le sue responsabilità. I crimini compiuti dal nazismo non sono prescrivibili, nemmeno se si hanno 100 anni, ma la condanna del tribunale tedesco sembra una barzelletta. Su un tema su cui non si potrà mai ridere.
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