Sembrava dovesse rivoluzionare la Nuova Televisione italiana, invece pare proprio che a questo punto della storia Amadeus preferisca l’usato sicuro. Più o meno. Quindi, la prima mossa è la solita, praticamente: trascinare un pezzo di Rai altrove, questa volta lasciandola emigrare sul Nove, il canale del gruppo Warner Bros dove è a sua volta traslocato lui.
Dunque, la prima notizia e che (ri)farà quello che gli riesce meglio, cioè il Festival di Sanremo. Uguale uguale, ma un po’ diverso naturalmente. Secondo quanto riportato da Dagospia il Suzuki Music Party si terrà all’Allianz Cloud di Milano, l’ex Palalido dove saranno ospitati tra i dodici e i quattordici grandi della musica italiana che canteranno una loro hit e un pezzo tutto nuovo: il programma andrà in onda il 22 settembre, one shot e via, sarà un’unica serata e tutti la ricorderanno come il suo grande debutto. Lo show dovrebbe essere registrato nella prima metà di settembre o subito dopo la conferenza stampa di presentazione di Amadeus al Nove (il 16 settembre). Nello stesso giorno, la domenica, esordirà il “nuovo” quiz cioè Chissà chi è. Stesso format di Identity, la madre dei Soliti Ignoti, andrà in onda in access time, cioè prima del tg delle 20, e sarà assai simile (se non identico) a quello che ha presentato per sei anni di fila in Rai. Prima bisognerà cioè scoprire la professione dei concorrenti e poi il grado di parentela tra di loro. Sai che novità.
Comunque. A ottobre celebreremo un altro ritorno (già): Amadeus porterà in dote la Corrida, il padre di qualunque talent show moderno. Qui il merito è di Marina Donato, la vedova di Corrado che detiene con il di lui figlio i diritti del format e che ha a lungo corteggiato Amadeus proponendogli di riportare in vita il programma del marito scomparso nel 1999. E ora il conduttore ha detto sì, evviva.
Ideato infatti proprio da Corrado e dal fratello Riccardo Mantoni, la Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, è stato lanciato prima in radio (dal 4 gennaio 1968 al 1º gennaio 1977) e poi in televisione tra il 5 luglio 1986 e il 28 febbraio 2020. Era una specie di festa di paese tele-trasportata in tivù il sabato sera e realizzata con dieci concorrenti che si esibivano mostrando i loro tanti talenti: il canto, il ballo, la recitazione, ma anche le poesie. Unico giudice era il pubblico in studio che decretava il loro successo applaudendo o, al contrario, fischiando e urlando o perfino battendo i mestoli sulle pentole. Accanto a Corrado, per anni, c’è stata come valletta Antonella Elia che, a un certo punto, ha abbandonato lo show per Non è la Rai. Conduttore storico dell’edizione radiofonica ha presentato 10 edizioni del programma, poi Gerry Scotti ne ha condotte 8, Carlo Conti 3 e Flavio Insinna 1.
La diciannovesima edizione (2011) è stata l’ultima trasmessa da Mediaset perché poi la Corrida è tornata in Rai nel 2018 ed è stata presentata da Carlo Conti il venerdì sera. A febbraio 2020 poi fu tutto sospeso causa Covid.
E insomma in autunno, finalmente, Amadeus la ripropone su Discovery. Chissà come andrà. Resta top secret, invece, il quarto grande progetto di cui si discute da mesi. In bocca al lupo.