Nelle scorse ore, una delle questioni emerse in relazione al caso che sta coinvolgendo Jannik Sinner, vale a dire la sua positività con assoluzione per una situazione da meno di un miliardesimo di grammo di metabolita del Clostebol trovato nelle sue urine, si è indirizzata sul ranking ATP. In particolare, più d’uno si è chiesto se i 400 punti decurtati dal Masters 1000 di Indian Wells, dove il numero 1 del mondo aveva raggiunto le semifinali, dovessero considerarsi retroattivi o meno.
Sul tema ha deciso di indagare Ben Rothenberg, tra i giornalisti più seguiti del circuito sui social, che ha notato come, in caso di retroattività dei 400 punti in meno, Novak Djokovic si sarebbe trovato con una settimana in più al numero 1 del ranking ATP (quella di Cincinnati, appunto). In pratica, sarebbe stata la settimana numero 429 in vetta del serbo, e non la decima dell’italiano.
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L’ATP, da lui interpellata sul tema, ha risposto con ragionevole prontezza, ribadendo che i 400 punti tolti non hanno valore retroattivo. In altre parole, le 11 settimane di Sinner in vetta rimangono tali.
All’atto pratico, rimane comunque il fatto che al numero 1 della classifica mondiale ora spettano 9360 punti invece dei 9760 che aveva acquisito attraverso la vittoria del Masters 1000 di Cincinnati, il secondo portato a casa nella stagione dopo quello di Miami.