CORMONS La vendemmia 2024 inizierà la prossima settimana, in leggero anticipo rispetto allo scorso anno, e si prospetta come incerta a causa delle condizioni climatiche variabili e imprevedibili che stanno caratterizzando la stagione in corso rendendo più difficoltose le attività agricole.
Tra le piogge di primavera e di inizio estate e le alte temperature estive, le condizioni meteorologiche hanno costretto i coltivatori a lavorare molto nella difesa dei loro vigneti. La grandine di fine luglio e di agosto ha poi causato in certe zone danni devastanti.
Il direttore generale della Cantina Produttori Vini di Cormons, Alessandro Dal Zovo, valuta così la situazione alla vigilia della vendemmia: «È un’annata particolarmente difficile a causa di due importanti grandinate verificatesi nell’Isontino, con Cormons, Capriva, San Lorenzo e Farra d’Isonzo i paesi più colpiti, e per le alte temperature dei mesi di luglio e agosto. Nelle zone dove le uve non sono state danneggiate dalla grandine la qualità è, invece, molto alta. Da parte nostra – continua Dal Zovo – bisognerà fare un grande lavoro di selezione delle partite sane da quelle colpite dalla grandine. L’inizio della vendemmia è previsto per lunedì, ma la decisione finale sarà presa in base ai dati dei campionamenti in corso sulle uve dei Soci. In ogni caso le prime uve che inizieremo a raccogliere saranno quelle di Pinot grigio, Pinot nero e Sauvignon» .
Ci vorrebbe la sfera di cristallo per sapere cosa riserverà ai viticoltori la vendemmia 2024, ma le prospettive per guardare con fiducia, specie nelle zone dove non è caduta la grandine, ci sono tutte come evidenzia David Buzzinelli, presidente del Consorzio Collio, che si sofferma anche sulle difficoltà di trovare manodopera: «Siamo ormai prossimi per l’inizio della vendemmia. Nelle zone più precoci come Capriva, Cormons e Mossa s’inizierà già questo fine settimana, in base alla varietà, oppure all’inizio della prossima. Non sembra che ci sarà una produttività abbondante. Questo si può constatare non solo nelle zone dove c’è stata la grandine, ma anche nelle aree non colpite dove la quantità non sarà elevata. Occorre però aspettare i lavori in cantina per dare una precisa valutazione sulla quantità. L’aspetto positivo è che la qualità dell’uva sarà molto buona e anche ottima. Per quanto riguarda invece la manodopera nelle vigne siamo ormai entrati in un ciclo dove non si trovano più vendemmiatori e si è obbligati a far lavorare cooperative. Non ci sono più lavoratori locali disposti a farlo. E questo crea delle difficoltà che occorre superare con il reclutamento di stranieri» . —
© RIPRODUZIONE RISERVATA