Giorgia Meloni, 56 anni dopo, ricorda la repressione sovietica a Praga che soffocò la primavera dei giovani cecoslovacchi, ansiosi di uscire dalla cortina di ferro del comunismo. Una primavera che fu soffocata proprio nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1968, con l’invio dei carri armati da parte dell’Urss, che così seguirono l’esempio di dodici anni prima a Budapest. Il premier ha voluto ricordare quella notte con un post sui social.
Su X, Giorgia Meloni scrive: “La notte tra il 20 e il 21 agosto di 56 anni fa i carri armati sovietici invadevano la Cecoslovacchia per stroncare la Primavera di Praga , causando morte e sofferenza, mostrando al mondo il vero volto del comunismo. Non dimentichiamo il coraggio di chi si opporsi difendendo la sua libertà, ed è quella libertà che l’Europa deve continuare a difendere e rafforzare sempre”.
A Praga nel gennaio del 1968 era iniziata una stagione di riforme guidata da Dubcek. La stagione delle riforme ebbe bruscamente termine nella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968, quando una forza stimata fra i 200.000 e i 600.000 soldati e fra 5.000 e 7.000 veicoli corazzati invase il paese.
L’invasione coincise con la celebrazione del congresso del Partito Comunista Cecoslovacco, che avrebbe dovuto sancire definitivamente le riforme e sconfiggere l’ala stalinista.
Dopo l’occupazione si verificò un’ondata di emigrazione, stimata in 70.000 persone nell’immediato e di 300.000 in totale, che interessò soprattutto cittadini di elevata qualifica professionale. Gli emigranti riuscirono in gran parte ad integrarsi senza problemi nei paesi occidentali in cui si rifugiarono.
Cinque mesi dopo, il 16 gennaio del 1969, un giovane patriota ceco, Jan Palach si diede fuoco per protestare contro l’occupazione sovietica. Palach morirà tre giorni dopo, il 19 gennaio, a causa delle ustioni subite, e il suo gesto di disperazione e di lotta contro la brutalità del comunismo resterà nella storia.
L'articolo Meloni ricorda la repressione della Primavera di Praga: “Non dimentichiamo chi si oppose al comunismo” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.