Stellantis, il gruppo degli Elkann(Agnelli) in mano ad Exor che ha ereditato la vecchia Fiat , manda a casa e in cassa integrazione quindicimila operai e dipendenti. Ma nel contempo dà 36 milioni di euro di stipendio al suo amministratore delegato, Carlos Tavares, e 4 milioni di compenso al rampollo della famiglia, Jonn. Lo riporta oggi Il Giornale in un articolo.
Nell’articolo pubblicato dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti si legge che, “La realtà immortalata dal bilancio di Stellantis relativo al 2023 cozza con una situazione attuale che vede un gruppo in profonda difficoltà in tutta Italia – con circa 15mila operai ridimensionati – e che, più recentemente, è finito nel mirino di dure polemiche anche Oltreoceano”. Di pochi giorni fa era infatti la notizia che la holding è stata citata in giudizio da alcuni azionisti statunitensi, i quali sostengono che l’azienda presieduta da John Elkann avrebbe artificiosamente gonfiato il prezzo delle azioni per gran parte del 2024, diffondendo valutazioni falsamente positive su scorte, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti e margine operativo.
Carlos Tavares, l’amministratore delegato del gruppo, ha guadagnato 36 milioni di euro di stipendio. Per il quotidiano, molti si chiedono se, “il ceo di Stellantis riuscirà a completare il mandato e, di certo, appare quantomeno stonato l’elevato compenso milionario ricevuto lo scorso anno dal top manager portoghese, che già nel 2022 aveva percepito 23,45 milioni di euro in contanti e azioni maturate”. Va detto che il manager lusitano potrebbe contare anche su incentivi a lungo termine, pari a 13 milioni, che gli verranno assegnati se raggiungerà nei prossimi anni specifici obiettivi in termini di redditività. Resta il fatto che i 36,5 milioni complessivamente percepiti nel 2023 sono un record assoluto nel settore dell’automotive.
Dai dati che fornisce Il Giornale, si evidenzia che, “sempre in relazione al 2023, il presidente Elkann ha intascato complessivamente 4,8 milioni di euro. Sicché l’erede di Gianni Agnelli insieme al suo ceo hanno portato a casa circa 41,2 milioni dei 43 milioni assegnati all’intero cda della casa franco-italiana. Decisamente più modesti i compensi dei colleghi consiglieri: il vicechairman Robert Peugeot, per esempio, ha ricevuto 216.927 euro, mentre Andrea Agnelli ha maturato appena 62.644 euro”.
“Stellantis in tutto il 2023 ha mandato a casa, in modo provvisorio e anche definitivo, circa 15mila dipendenti tra Italia e Stati Uniti. Un bilancio umiliante se rapportato alle cifre titaniche che l’azienda riconosce al proprio amministratore delegato e al proprio presidente John Elkann, rispettivamente 41,2 e 4,8 milioni di euro. Cifre record. Negli Stati Uniti questo squilibrio ha suscitato proteste sindacali, mentre qui in Italia Cgil e giornali di sinistra si dimostrano ancora una volta proni al colosso Stellantis. Evidentemente per costoro l’interesse dei lavoratori è meno importante dei lauti stipendi dei ‘padroni’”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, mentre per la senatrice Anna Maria Fallucchi, sempre di FdI, “il bilancio di Stellantis è il ritratto di un’azienda che si comporta come i Robin Hood al contrario, riducendo i dipendenti e aumentando il compenso degli amministratori nel silenzio della sinistra e dei sindacati”.
L'articolo Stellantis, Elkann “chiagne” e licenzia: via 15mila operai, super bonus all’amministratore delegato sembra essere il primo su Secolo d'Italia.