In moto nel gran tour del Marocco sulla storica Triumph e con la neo moglie Federica sul sellino posteriore: il dirigente scolastico Enrico Quattrin è incappato nella fregatura sulla prenotazione dell’alloggio on line. «Certe volte sembra andare tutto storto: prenotazioni fantasma, hotel che non esistono, appartamenti spariti. Un noto sito ha un servizio clienti impossibile con la telefonata dal Marocco di 3 euro al minuto».
Il dirigente Quattrin ha aggiornato il suo diario di viaggio giorno dopo giorno con reportage di foto per tanti amici, professori e fan che lo seguono sul web: tra Marrakech e Taghazout la prenotazione dell’alloggio è saltata, ma una famiglia marocchina ha risolto il problema. «Ho citofonato a una casa, che doveva essere un appartamento, ma è invece abitata – è stato l’imprevisto –. Ci ha salvato proprio quella famiglia che ha trovato un appartamento libero».
Il dirigente ha rimediato due notti in alloggio con vista sull’oceano. «L’impressione è che la buona educazione che prevede di aiutare chi è in difficoltà, l’abbiamo smarrita noi, ma nel mondo – considera nelle note di viaggio – è pieno di brave persone che se possono aiutare, aiutano». E il viaggio è ripartito, dopo qualche piccolo problema meccanico alla Triumph che ha attraversato il deserto e “mangiato” polvere.
«Niente di grave, la catena della moto aveva bisogno di una pulita dopo tutta la sabbia del deserto – è un altro capitolo del tour –. A Ourzazate le info di Google mi davano un paio di meccanici aperti, così vado e chiedo un meccanico». Scatta ancora una volta l’ospitalità marocchina. «Un ragazzo e mi porta a una bottega del meccanico – prosegue il diario di Quattrin – e la catena è controllata».
Un viaggio straordinario, quello del dirigente: una luna di miele nello slalom tra le contraddizioni del Marocco. «Paese di mare e c’è anche il ristorante Milano, che fa la pizza –il dirigente è in ferie dal liceo Galvani di Cordenons-Pordenone –. Sulla spiaggia ci sono le distese di resort di lusso, ma dieci metri più su, nella polvere girano gatti randagi e bambini scalzi».
