TRIESTE Nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, i militari dell’Esercito ora sorvegliano anche la zona del Molo Audace. Una decisione assunta dopo il fatto di cronaca dello scorso 4 agosto, con quattro ragazzi di origine pachistana che sono stati feriti in quel punto delle Rive da, stando a quanto hanno testimoniato, una quindicina di afgani.
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Un episodio che ha scosso la città, anche perché avvenuto intorno alle 22, non a notte fonda. Le indagini della Squadra mobile per fare chiarezza su quanto accaduto e individuare i responsabili sono ancora in corso, ma intanto, nell’ambito delle iniziative di prevenzione, il Molo Audace è stato appunto inserito tra le zone dove impiegare gli equipaggi dell’Esercito.
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Una risorsa importante per il monitoraggio del territorio e che quest’anno, proprio nell’ambito dell’iniziativa Strade Sicure, vede impegnati nella nostra regione 385 militari, circa 185 in provincia di Trieste, una quarantina nel centro città e altri sui confini.
A coordinare la loro attività, definendo giorno per giorno dove sia bene impiegarli, è la Questura. Dallo scorso primo agosto, a guidare invece il personale impegnato in questa operazione sia in Friuli Venezia Giulia che in Veneto è il colonnello Pietro Mezzapesa.
La loro presenza sul Molo Audace – sebbene indice nella zona si sia evidenziato un problema di ordine pubblico – conforta comunque i residenti e i turisti, tenendo lontano i malintenzionati.
L’operazione di sostegno alla pubblica sicurezza Strade sicure, avviata nel 2008 in Italia, è attiva a Trieste dal 2015. Il personale dell’Esercito agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza: monitora la zona, può procedere all’identificazione di una persona, chiede l’intervento delle forze dell’ordine quando riscontra un problema, fornisce poi indicazioni utili alla lettura di quanto accade in una specifica area della città.
Attualmente i militari in mimetica e a bordo delle jeep grigio metallizzato sono in servizio – oltre che in prossimità del Molo Audace dalle 19 alle 6 – accanto alla Sinagoga, in via del Monte vista la presenza di alcuni punti sensibili che fanno sempre riferimento alla Comunità ebraica, in piazza della Libertà. Di recente, per alcuni giorni, sono stati impegnati anche all’esterno del carcere del Coroneo.
Una decisione che era stata assunta a seguito delle violente proteste messe in atto dalle persone detenute in quella casa circondariale. Da tempo, inoltre, gli uomini dell’Esercito sono una costante nell’area di Largo Barriera e di piazza Garibaldi. La loro presenza, in questi giorni, è stata alleggerita, i visto che quelle vie sono pattugliate dalle forze dell’ordine per monitorare il rispetto dell’ordinanza sindacale che impone la chiusura dei locali alle 23.30, e una stretta sull’uso del vetro dalle 22.
Ogni equipaggio è composto da tre uomini con turni di sei ore. Oltre alla mimetica sono dotati di giubbotto antiproiettile e mitra di ordinanza.