Azzerare e ripartire. Archiviare e riprovarci. Hanno scelto questa strada Simone Bolelli e Andrea Vavassori, indubbiamente il percorso corretto. Dopo la sconfitta all’esordio alle Olimpiadi – dura da digerire, ma arrivata contro avversari molto forti – gli azzurri si sono subito ripresi e hanno bagnato l’esordio canadese con un’ottima vittoria: 6-4 6-3 a Shapovalov/Pospisil e ottavi raggiunti. Pochi istanti dopo la partita abbiamo raggiunto Simone e Andrea in zona mista per fare quattro chiacchiere.
Sarebbe meglio definirla intervista, ma questa ci è sembrato qualcosa di diverso. Più vicina, più colloquiale, più sincera, più bella insomma. Bastano cordialità, sincerità e un paio di sorrisi extra: non ci andrebbe molto a rendere un’intervista interessante, ma ultimamente purtroppo tutto questo è merce sempre più rara. Complimenti doppi, quindi, a Simone e Andrea: grandi in campo, grandissimi fuori.
D: Complimenti ragazzi, come vi sentite? Com’è stato ripartire dopo le Olimpiadi?
Simone Bolelli: “Siamo partiti bene, abbiamo giocato un buon match e siamo comunque sereni. Chiaramente ci è dispiaciuto tanto per le Olimpiadi, ma ormai appartengono già al passato. Dobbiamo guardare al presente, abbiamo tanti appuntamenti davanti a noi e dobbiamo provare a far bene in questo swing americano. Ci siamo allenati bene in questi giorni, non è stato facile per via del cambio di superficie però abbiamo giocato bene, soprattutto al servizio. Stiamo lavorando tanto e stiamo cercando di cambiando alcune cose, ma come sempre siamo fiduciosi. Dobbiamo guardare avanti, la stagione è ancora lunga“.
Andrea Vavassori: “Per me le Olimpiadi sono state una parentesi molto importante. Siamo andati via a testa alta: eravamo molto dispiaciuti per aver perso, però sapevamo che avevamo dato tutto. Granollers è numero 1 del mondo, Carreno Busta è fortissimo, è stato top10 e ha vinto qui due anni fa… Quella sera purtroppo era molto ispirato. Io comunque sono tranquillo e fiducioso, stiamo giocando bene e continuando a migliorare, sotto molti punti di vista. Il cemento è un pochino diverso, ma siamo stati bravi ad adattarci subito contro due avversari come Shapovalov e Pospisil che possono giocare molto bene anche in doppio”.
D: Com’è stato, per te Andrea soprattutto, il cambio di superficie visto che sei arrivato tardi? Non siete arrivati qui insieme immagino vero?
Simone Bolelli: “Io non giocando il misto ho avuto modo di allenarmi sul cemento a casa qualche giorno, mentre Andrea è arrivato qui sabato e ha giocato subito domenica. Però si è adattato rapidamente“.
Andrea Vavassori: “Io fortunatamente mi adatto abbastanza velocemente, sono abituato a giocare tante partite e ad andare da un posto all’altro e giocare subito dopo. Non ho molti problemi, la strada continua e siamo davvero fiduciosi, abbiamo tanti appuntamenti. Dopo lo swing americano speriamo ci sia la Davis e poi lo swing cinese: ci sono tanti appuntamenti importanti, ma stiamo giocando sempre meglio”.
D: Avete avuto modo di guardare qualcosa alle Olimpiadi? Magari oltre al tennis.
Simone Bolelli: “Sì, l’altro giorno abbiamo guardato i 100 metri, maschili e anche femminili. Prima della partita abbiamo guardato un po’ di basket, c’era il Canada che giocava, mi sembra contro la Francia, anche se non so poi chi ha vinto… Là putroppo non abbiamo avuto occasione di vedere nulla se non in TV, dal vivo poco o nulla. Io comunque cerco di seguire un pochino anche da qua, guardo un po’ di risultati”.
Andrea Vavassori: “Erano tutti scettici all’inizio per la questione medaglie, si gridava già allo scandalo e invece si sta andando alla grande. Siamo ottavi nel medagliere, ci sono un sacco di giovani che stanno facendo benissimo. Penso alle ragazze della ginnastica, che hanno conquistato oro e bronzo insieme in una gara con la Biles dentro, davvero fenomenale. Il movimento italiano sta facendo grandi cose su tutti gli sport, siamo molto contenti. Sono tutte persone da prendere da esempio, anche per le dichiarazioni che hanno fatto. Io ho avuto la fortuna di andare a vedere il beach volley, che è stato spettacolare, forse nella location più bella di tutte le Olimpiadi. Poi sono dovuto scappare via, non c’era molto tempo per preparare questo torneo, però è stata comunque un’esperienza molto positiva, che si augura a tutti gli sportivi“.