Da nove anni guidava come se nulla fosse, pur avendo la patente revocata. E nemmeno due maxi verbali gli hanno fatto cambiare idea, tanto che alla fine le autorità sono state costrette a confiscargli l’auto per evitare situazioni di pericolo.
Protagonista dell’incredibile serie di violazioni al Codice della strada, un 35enne straniero residente a Maniago.
L’uomo è stato fermato per caso proprio nella cittadina delle coltellerie da una pattuglia della polizia locale del comando Cellina-Meduna.
«Ho dimenticato i documenti a casa», ha provato a giustificarsi di fronte all’alt degli agenti.
Questi ultimi, però, si sono insospettiti e hanno eseguito degli immediati accertamenti, scoprendo in breve la realtà dei fatti: nel 2015, il conducente si è visto revocare la patente di guida dalla Prefettura, ma ha continuato a usare la macchina sino al 2020, quando è stato pizzicato una prima volta dalla Polstrada di Pordenone.
Da allora, il cittadino residente a Maniago non ha mai conseguito un nuovo permesso a condurre mezzi a motore, ignorando semplicemente il rischio di sanzioni e di pesanti conseguenze in caso di incidenti.
Ma non è finita qui. Gli agenti del Cellina-Meduna, coordinati dal comandante Luigino Cancian, hanno contestato all’automobilista un illecito da oltre 5 mila euro e hanno e posto il veicolo sotto fermo amministrativo per i successivi tre mesi.
Peccato che nei giorni seguenti, i lettori ottici installati in vari angoli del territorio comunale abbiano iniziato a inviare report inequivocabili: la targa soggetta al blocco della circolazione non risultava ferma in garage, anzi.
Di fatto, anche dopo la seconda multa, il 35enne ha insistito a utilizzare quotidianamente la macchina, anche per recarsi al lavoro.
A quel punto, dal comando di piazza Italia è scattata la fase due. Gli agenti della Locale si sono recati a casa dello straniero e hanno posto la vettura sotto sequestro.
Il mezzo sarà ora confiscato, cioè diventerà di proprietà dello Stato. Il provvedimento si è reso necessario alla luce dell’evidente incapacità del trasgressore di comprendere la gravità della propria condotta. In caso di incidente, la compagnia assicurativa avrebbe anche potuto obiettare la mancata copertura proprio per la carenza dei requisiti di idoneità alla guida del soggetto.
Soltanto pochi giorni fa, il comandante Luigino Cancian ha firmato un’altra operazione di prevenzione bloccando un’auto da corsa. Il problema è che la Motorizzazione civile non aveva mai autorizzato quelle modifiche tecniche. Anche in questo caso, per il diretto interessato sono partite le buste verdi con conteggi salati tra sanzioni e revisioni varie.
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