MUGGIA Dopo i pattugliamenti nelle piazze, nei giardini e nelle spiagge, dopo gli steward privati sul lungomare e dopo gli oltre cinquecento identificati dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri e dalla Polizia locale, il Comune ora apre un nuovo fronte per contrastare l’ondata di violenza giovanile a Muggia: l’alcol. Il sindaco Paolo Polidori ha mandato una lettera ai gestori dei locali, dei supermercati e dei chioschi chiedendo di non vendere mai bevande alcoliche ai minori.
La legge lo impone di già, ma dopo quanto è accaduto il primo cittadino ha deciso di rinfrescare la memoria agli esercenti muggesani, titolari di bar ed esercizi pubblici.
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Ed era piuttosto prevedibile, visto che tra i gruppetti di esagitati che in questi dieci giorni si sono resi protagonisti di pestaggi, risse, vandalismo e atti di bullismo nei confronti dei coetanei, ci fosse anche più di qualche minorenne alterato.
C’è peraltro un recente video che circola in rete e sui social (oltre a quello delle tredicenni che si prendono a schiaffi e si tirano i capelli in piazzale Curiel, davanti alla stazione degli autobus) in cui si vedono nella stessa piazza dei bus alcuni ragazzini che urlano minacciandosi tra di loro. Si vede anche un adolescente che prende a pugni e a manate (rischiando di fratturarsi le mani o comunque di farsi molto male, vista la foga) il muro della stazione delle corriere e poi anche un segnale stradale. Nervosismo evidentemente eccessivo, che pare stimolato da una condizione di alterazione.
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Non solo. Nei giardini, in piazzale Curiel, nelle spiagge e anche in villa Cossich (davanti al molo T), luoghi di ritrovo di questi gruppetti di minori, sono stati più volte rintracciati lattine di birre, bottiglie di vino e di superalcolici.
Di qui l’intervento del sindaco. «Gentile titolare – si legge nelle premesse del documento – come reso noto anche dai media, l’amministrazione comunale sta ponendo in essere, con la collaborazione delle forze dell’ordine, ogni possibile iniziativa volta a garantire e migliorare la vivibilità della nostra cittadina».
Ecco poi il riferimento ai fatti di questi ultimi giorni: «Si sta in particolare prestando la massima attenzione ad alcuni recenti episodi che hanno visto gruppi di giovani, spesso minorenni, rendersi protagonisti di condotte deprecabili, pericolose a loro stessi e fonte di disturbo e disagio per tutta la cittadinanza. Detti episodi in più casi sono stati contraddistinti dal contestuale consumo di bevande alcoliche da parte dei giovani».
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Il documento fa precisa menzione della normativa, quella che vieta la somministrazione e la vendita «ai minori di anni 18». Le sanzioni sono queste: tra i 16 e i 18 anni sono previste multe dai 250 ai 1.000 euro; chi invece dà alcol a ragazzini under 16 incappa in un reato penale, con l’arresto fino a un anno.
Inoltre, ricorda ancora il documento del sindaco, «chiunque vende bevande alcoliche ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta».
L’altolà di Polidori è contenuto in una lettera di una pagina e mezzo. Un vero e proprio avviso che sarà distribuito anche ai chioschi del lungomare.
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Come detto, anche i supermercati muggesani rientrano nel novero dei destinatari della comunicazione comunale: d’altronde in questo periodo il via vai di ragazzini nei vari punti vendita, nei negozi del centro e della zona che porta al lungomare, è piuttosto evidente.
Va da sé che i pubblici esercizi saranno costantemente monitorati da parte delle forze dell’ordine. Un’attività, questa, che quindi si affianca ai controlli e alle identificazioni in strada dei gruppi di adolescenti.
«Il richiamo a una normativa già vigente – osserva Polidori commentando l’iniziativa – in realtà non aggiungerebbe nulla di nuovo, ma ritengo sia importante per sensibilizzare gli esercenti nel loro fondamentale ruolo di controllo alla vendita di alcolici, soprattutto in un periodo delicato come questo, con importanti afflussi di ragazzi e ragazze minorenni. Una collaborazione – sottolinea ancora il primo cittadino – che richiede quindi il rigoroso rispetto delle regole da parte di tutti, e non lo dico casualmente, visto che abbiamo avuto qualche riscontro di vendita a minori».
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