PARIGI – Atterrato con un’ora di ritardo anche sul nuovo programma di viaggio a cinque cerchi, posticipato di un giorno rispetto a quello originale, il passeggero Gianmarco Tamberi si è presentato con un bagaglio di pensieri e dubbi.
Accompagnato dalla moglie Chiara Bontempi, dal preparatore Michele Palloni e dal tecnico Giulio Ciotti, incappucciato nella felpa del Team Italia e con una mascherina arancione sul viso, il campione olimpico in carica nel salto in alto ha impiegato quasi dieci ore per compiere la tratta tra la partenza a Formia, sede del centro di allenamento olimpico del Coni da cui è uscito poco dopo le 9 di questa mattina, il passaggio all'aeroporto di Roma Fiumicino e l’arrivo allo scalo parigino di Charles de Gaulle.
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Tamberi, finalmente è tornato a Parigi: come sta?
«Stavo meglio qualche giorno fa».
Vede questa come l’ennesima prova che dovrà superare per arrivare a fare un grande risultato?
«Speravo di non dovermi trovare a superarla»
Ora come si sente?
«Questa mattina mi sono alzato con 38 di febbre, adesso sta un po’ scendendo. Il rene non mi provoca più il dolore di due giorni fa, quando ho avvertito una fitta lancinante. Sento ancora un po’ di fastidio, ma non come prima. Speriamo bene».
Un messaggio per tutti i suoi tifosi?
«Li ringrazio tutti quanti per il sostegno ricevuto sui social in questi giorni. Non mi aspettavo così tanto affetto. Farò di tutto per meritarmelo»
Che probabilità ci sono di vederla mercoledì sulla pedana dello Stade de France per le qualificazioni?
«Ci sarò al 100%. Sarò in pedana qualsiasi cosa accada».
“Jimbo” imbocca il corridoio che porta all’uscita dell'aeroporto e sale su un furgoncino che in venti minuti lo trasporta al Villaggio Olimpico. Arrivederci, a meno di ulteriori complicazioni, mercoledì mattina sulla pedana dello Stade de France.
