Marcello Foa è manager, giornalista, conduttore radiofonico ma, soprattutto, esperto di come si può gestire o manipolare l’informazione. Ne hai parlato nel tuo libro Gli stregoni della notizia. Ti chiedo se qualcosa è andato storto nella cerimonia di apertura alle olimpiadi di Parigi. Mi riferisco all’oltraggio dell’Ultima Cena. Gli organizzatori hanno osato troppo? E l’ondata di indignazione globale li ha travolti? Costringendoli a virare su versioni di comodo o più accomodanti?
«Ci sono alcuni aspetti di questa cerimonia che non sono stati evidenziati perché l’attenzione si è polarizzata soltanto sull’Ultima Cena. Ad esempio, il manifesto del Comitato olimpico raffigura l’Hotel des Invalides ma senza la croce. Questo è già un segnale eloquente della volontà di provocare una parte religiosa precisa. Ma ci sono altri messaggi, secondo me, inquietanti. Ad esempio, l’uso dei bambini in una delle scene iniziali delle Olimpiadi. Nessuno ne ha colto il significato ma è spaventoso. Tre bimbi con la torcia olimpica scendono nelle catacombe, fra crani e topi, poi nelle fogne dove incrociano il mitologico coccodrillo. La musica è angosciante, ad annunciare un evento funesto. E questi bambini dove salgono? Su una barca a remi guidata dal tedoforo mascherato con cappuccio e guanti bianchi, di cui non si vede il volto coperto da una maschera. Non c’è gioia, l’atmosfera è tetra. Cosa richiama quell’immagine?».
Caronte?
«Esattamente. Figura mitologica citata da Dante. E Caronte cosa fa?»
Conduce le anime all’inferno.
«Proprio così. Una scena veramente spaventosa. Poi un altro dettaglio nella cena delle draq queen: c’è una bambina vestita di giallo, a un certo punto l’uomo al suo fianco si china verso di lei e fa il gesto del taglio della gola. Viviamo in un contesto di iper-protezione dell’infanzia, dove non si può giustamente mostrare il volto di un bimbo ma in mondovisione è andato in scena tutto questo. Caronte, la croce mancante, l’Ultima Cena, Maria Antonietta decapitata e grondante sangue che dice “Andrà tutto bene…”. L’obiettivo era scioccare e provocare, innanzitutto i cattolici. Sotto questo aspetto, missione compiuta».
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