ERTO E CASSO. Un improvviso quanto violentissimo temporale, un fulmine che centra in pieno un gregge al pascolo e una quarantina di pecore morte sul colpo.
È successo tutto in un attimo venerdì 2 agosto sera tra i prati d’alta quota di cava Buscada, sopra Erto: una saetta è caduta proprio in mezzo ad un gruppo di ovini che si trovava in transumanza in quest’angolo del Parco naturale delle Dolomiti friulane.
Sono 46 i capi rimasti uccisi. Miracolato il resto del gregge e lo stesso pastore che in quel momento accudiva gli animali.
L’allarme è scattato non appena le condizioni meteo lo hanno consentito. Sul posto si sono recati alcuni volontari della squadra di pronto intervento e antincendio dell’Alta Valcellina: il luogo è estremamente impervio e a tratti risulta raggiungibile solamente a piedi.
Dal quartier generale di Palmanova si sono messi in contatto con i presenti i direttori della Protezione civile regionale del Friuli Venezia Giulia, Amedeo Aristei e Claudio Garlatti.
Viste le alte temperature che in questo periodo dell’anno si registrano anche tra le vette più elevate del comprensorio alpino, è stato deciso un rapido trasferimento delle carcasse per evitare il propagarsi di eventuali situazioni igienico - sanitarie delicate.
Gli ovini sono stati quindi accatastati in un punto del pascolo più ampio di altri. Da Palmanova si è alzato in volo un elicottero che ha calato più volte un verricello a cui è stata agganciata una rete di contenimento. In quattro viaggi tra andata e ritorno, il cumulo di resti è stato rimosso e posizionato in un prato a fondovalle.
Qui alle prime luci dell’alba si è portato un camion che ha recupero le 46 carcasse e le ha trasferite a Cornino, in provincia di Udine. La località che sorge sull’omonimo lago ospita infatti un centro di riabilitazione per grifoni, rapaci estremamente vulnerabili che si nutrono solo di spoglie.
Non è la prima volta che la Protezione civile scende in forze a fianco degli allevatori di alta quota alle prese con autentiche emergenze climatiche.
L’anno scorso lo speciale velivolo regionale ha ad esempio aiutato un pastore che nella limitrofa Val Settimana era rimasto isolato con le proprie mandrie a causa di un’enorme frana. Sulla vallata sono state quindi lanciate alcune balle di foraggio secco, consentendo al bestiame di sfamarsi sino alla liberazione della strada dallo smottamento di fango e inerti.