BEREGUARDO. È ancora senza nome il tiratore che, nella notte tra venerdì e ieri (sabato), ha esploso alcuni colpi di carabina contro il gruppo musicale Burial of Babylon mentre era in corso un concerto di musica rock metal, all’interno del cortile del castello di Bereguardo.
Il chitarrista, Simone Maffei, 20 anni, è stato colpito a una spalla e i medici del pronto soccorso dell’ospedale San Matteo gli hanno estratto un pallino calibro 4.5 che si era fermato sotto pelle. Guarirà in pochi giorni ma la vicenda ha provocato timore perchè sembra che il responsabile non si sia limitato ad esplodere un colpo singolo ma almeno altri due o tre.
Segni lasciati dai pallini sono stati infatti trovati anche sugli strumenti musicali dei Burial of Babylon, un gruppo già quotato composto da giovani pavesi. Una vicenda che avrebbe potuto provocare conseguenze decisamente più gravi se il pallino avesse colpito il chitarrista al volto.
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Caccia al tiratore
Gli agenti della squadra mobile di Pavia diretti dal commissario Giovanni Marinetti hanno aperto un’inchiesta per identificare il responsabile, probabilmente una persona infastidita dalla musica rock in tarda serata. Ma, per il momento, non si possono nemmeno escludere altre ipotesi. Gli investigatori stanno cercando di identificare tutte le persone che risiedono vicino al Castello che detengono carabine ad aria compressa. I colpi potrebbero infatti essere stati esplosi da una casa privata. Ma è solo un’ipotesi.
Alla vicenda stanno lavorando anche gli uomini della polizia scientifica della questura di Pavia che stanno cercando di stabilire la traiettoria precisa del colpo che ha centrato la spalla del chitarrista.
Musica rock metal
è successo poco prima della mezzanotte di sabato scorso quando era arrivato alle fasi conclusive il concerto di musica rock metal, una delle tante manifestazioni culturali e musicali che vengono organizzate a Bereguardo nei mesi estivi. Sul palco c’erano quindi i Burial of Babylon impegnati nella loro performance musicale. Nessuno dei presenti si è reso conto di quello che stava succedendo perchè la musica ha coperto il rumore dei colpi che comunque sarebbero stati esplosi da almeno venti o trenta metri di distanza.
Simone Maffi ha poi raccontato di aver sentito un dolore molto forte alla spalla ma, all’inizio, non ha sospettato di essere stato colpito da un pallino ed ha continuato a suonare. Il chitarrista ha infatti pensato alla puntura di un calabrone. Ma non era così. Il giovane musicista pavese ha poi aiutato a spostare alcune sedie a spettacolo concluso ma il dolore aumentava. Ed è andato dagli organizzatori di «Gocce di teatro» che gli hanno praticato una prima medicazione. Ma il dolore era sempre molto forte e Simone Maffi si è fatto accompagnare al pronto soccorso del San Matteo. Qui i sanitari si sono accorti del pallino e lo hanno estratto.
