Roma insicura è un leitmotiv che dura da parecchi anni e venerdì 2 agosto si è registrato l’ennesimo episodio di aggressione all’interno della metro che ha visto protagonista un ragazzo egiziano, preso letteralmente a calci da tre pregiudicati del suo stesso Paese e derubato.
L’episodio è accaduto sulla linea A della metro, proprio alla fermata che coincide con la stazione Termini, affollata da tempo(ma questo riguarda anche le altre due linee) da borseggiatori e rapinatori. Un ragazzo ventunenne è stato aggredito alle spalle da tre suoi connazionali che volevano sottrargli una catenina d’oro. Calci e pugni per metterlo a terra e rubargli l’oggetto prezioso. Il ragazzo, riuscito a rialzarsi, ha recuperato la catenina e si è messo a fuggire, inseguito dai tre delinquenti che stavano tentando di rubargli anche il cellulare. Solo l’intervento di una pattuglia di polizia, presente per controlli di routine, è riuscito a bloccare i tre che sono stati portati al commissariato del Viminale, identificati e arrestati. Risultavano avere precedenti per gli stessi reati. Uno degli arrestati, in possesso di un’altra collana d’oro nascosta negli slip, è stato denunciato per il reato di ricettazione.
Da tempo il governo Meloni ha intensificato gli sforzi per garantire sicurezza alle città e, ancora di più, alle metropoli, aumentando notevolmente il numero degli agenti a disposizione dei questori e investendo ulteriormente in sicurezza. Nelle grandi città, come Roma e Milano, è necessaria, però, la collaborazione delle amministrazioni comunali che hanno la competenza di intensificare i sistemi di videosorveglianza e le iniziative di loro pertinenza. Da questo punti di vista la giunta Gualtieri(e lo si è viso anche per l’incendio causato dalla baraccopoli) latita e non fa niente. Come se il tema della sicurezza, in una città come Roma che si appresta ad ospitare il Giubileo, non fosse preminente.
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