Roberto Della Rocca Presidente di Aiviter (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo) ricorda e commemora gli 85 morti e le centinaia di feriti di Bologna del 2 agosto 1980 , “la più feroce strage terroristica italiana di matrice fascista”.
“Sono tuttavia costretto a prendere le distanze dalle posizioni espresse ieri dal palco della stazione di Bologna da Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione 2 agosto di Bologna, in particolare nel seguente passaggio: ‘Le radici di quell’attentato affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Msi negli anni cinquanta: Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale che oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo'”.
Aiviter dà atto al Governo e al Parlamento “dell’impegno concreto per giungere alla rapida approvazione del sempre più necessario aggiornamento legge di attuazione della legge 206:2024, a vent’anni dal suo illuminato varo, e delle rassicuranti parole in tal senso espresse dal Ministro dell’Interno Piantedosi nel primo incontro di ieri al Comune di Bologna con i familiari. Si tratta comunque di un governo legittimamente e democraticamente eletto dal popolo italiano, la cui guida e non solo ha poi volte marcata una di per sè evidente discontinuità con presunti antecedenti politici. Nè è accettabile in alcun modo quanto affermato secondo cui ‘la radice post fascista della strage di Bologna presente nell’ attuale governo’. Aiviter concorda, poi, con la premier Giorgia Meloni circa “l’invito di ristabilire il confronto politico all’interno di una cornice di normale e civile dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”.
“Sostenere che chi è al governo è erede degli stragisti è infamante e offensivo. Lo dico da bolognese ancor prima che da esponente del governo”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Galeazzo Bignami, deputato di Fdi e viceministro dei Trasporti, commentando le parole del presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Bologna. E’ “falso”, secondo Bignami, che la destra non abbia mai detto parole chiare sulla strage: “Io stesso negli anni passati ho detto che è accertata la matrice fascista”.
Quanto alle responsabilità, sancite dalle ultime sentenze, di personaggi vicini a Msi come Cavallini, il viceministro osserva: “Non si può fissare un sillogismo per cui ora siamo gli eredi di quegli assassini e la premier è collusa con gli stragisti. Capisco quello che hanno passato i familiari delle vittime ma per chi c’era, per chi ha vissuto, quell’abisso è una enormità. Avevo 4 anni ma ho ancora il ricordo nitido di quel boato e di mia madre che affidava me e mio fratello a due signore anziane per andare ad aiutare. Anche per questo vado ogni anno alla commemorazione e mi aspetto un momento condiviso. Bolognesi ci ha chiesto sostegno nella giusta battaglia per i risarcimenti e glielo abbiamo garantito e poi in piazza dice questo? Allora ha chiesto aiuto agli eredi degli assassini?”
Bignami riconosce che intorno alla vicenda “c’è omertà. Per questo mi sono sempre unito alle richieste di chiarezza e desecretazione e ribadito la matrice fascista come ha fatto anche il ministro Piantedosi”. Secondo il viceministro “non c’è un nesso simbolico con gli stragisti” se Fdi tiene la fiamma tricolore nel simbolo. E sulle parole della premier Giorgia Meloni che ha polemizzato con Bolognesi, Bignami dice: “Io stesso sono stato insultato e offeso in piazza. E dopo quelle parole mi sento meno sicuro. Conosco la violenza politica: a mio padre spararono sette colpi e cinque lo raggiunsero. A casa mia diedero fuoco in stile fratelli Mattei. Non bisogna alimentare il clima d’odio”.
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