Rincuora avere delle certezze e una di queste è la tappa del “La bolla tour” estivo dei Subsonica nella località balneare friulana.
Domani, sabato, l’Arena Alpe Adria si colorerà ancora della loro musica. Inserito nel cartellone Nottinarena di Vigna Pr e Fvg Music Live, il concerto di Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio. Con loro arriverà anche Ensa che aprirà la serata.
È lui, insieme a Willie Peyote a firmare gli unici due featuring all’interno di “Realtà aumentata” ultimo lavoro discografico della band.
Per Samuel, il cantante, «Lignano è una città che da sempre ci ama e ci segue. Io ci sono sempre venuto sia con i Subsonica che da solo. È un luogo con cui condividiamo un grande rapporto d’amore di musica».
Cosa presenterete in questa occasione?
«Innanzitutto racconteremo l’ultimo album che è uscito a fine gennaio e ha riscosso un ottimo successo sia di pubblico che di critica con tutta la storia musicale dei Subsonica. Stiamo raccontando questo periodo della nostra vita che è un riavvicinamento.
Dopo alcuni anni di distanza siamo tornati con la voglia di fare un disco insieme, ci siamo interrogati sui nostri intenti legati al nostro percorso e ci siamo trovati in accordo sulla volontà di portarlo avanti e nel live questa energia si percepisce. Il pubblico si troverà davanti a una band che è molto affiatata».
Come state trovando il pubblico?
«Il nostro è un pubblico particolare, che ha scelto di sposare una linea speciale di racconto. Immergersi nella nostra musica significa prepararsi a scoprire e lasciarsi travolgere dalle nostre canzoni che sono stratificate e che nascondono sempre qualcosa. Abbiamo trovato un pubblico che è come noi, che ha voglia di passare una serata con noi e che si è rinnovato, con dei giovani che si sono incuriositi e che stanno arrivando numerosi».
In un’epoca in cui si parla di Intelligenza Artificiale voi uscite con un lavoro intitolato “Realtà aumentata”, cosa resterà di autentico nel mondo della musica?
«Parliamo di invenzioni umane. L’essere umano avrà sempre la possibilità di creare, la tecnologia non inventa. Nell’arte non ci sono formule, ci sono cose che sulla carta sono delle hit e invece non incontrano il gradimento e altre che sembrano destinate a essere dei flop che invece diventano successi. Non c’è una formula per definire l’arte, la mente umana però può generare delle cose uniche, insieme al cuore che aggiunge un tocco per la perfezione».
C’è qualcosa che non vi sareste aspettati?
«Noi ragioniamo tantissimo sulla nostra musica. Quello che esce dal nostro “Cilindro” è sempre calcolato, non è mai una casualità. Fin dagli esordi abbiamo optato per la ricerca, aggiungendo insidie intellettuali nei nostri brani e abbiamo pensato sempre che al di là della moda e del momento sarebbe stato impossibile portare avanti questo progetto. In realtà proprio questa caratteristica dei nostri lavori ha fatto appassionare i fan».